Scuola&Società/3. Il liceo classico in vetrina

Lo scorso venerdì 15 gennaio in molti licei classici di tutta Italia si è svolta una singolare forma di iniziativa orientativo-informativa, tesa ad influire sulle iscrizioni alla scuola secondaria superiore  che i genitori degli alunni di terza media dovranno effettuare tra pochi giorni, tra il 22 gennaio e il 22 febbraio.

Si è trattato della Notte Bianca. Alcune decine di licei sono rimasti aperti e hanno dato luogo a una serie di azioni, dalla lettura dei classici latini, greci e italiani (Dante per primo) a spettacoli teatrali, recite e concerti.

Che cosa ha spinto i licei classici, un tempo le scuole secondarie italiane più prestigiose e ambite, a ricorrere a un’iniziativa così lontana dalla loro tradizionale linea di austera compostezza?

E’ stata la convinzione di avere un’offerta formativa tuttora valida e concorrenziale, solo da fare conoscere meglio, o piuttosto il timore di una incombente scomparsa per consunzione, dovuta alla accresciuta concorrenza del liceo scientifico, e anche di quello linguistico, tipologie di liceo che ai giovani della Digital Generation appaiono più moderne e attraenti?

Certamente anche i licei classici, come da molto più tempo fanno tutte le altre scuole secondarie superiori, hanno bisogno di accrescere la loro appetibilità anche attraverso una maggiore visibilità, essendosi ormai esaurita la rendita di posizione dovuta al loro prestigio. Di qui forme di ‘pubblicità’ anche originali e creative come quella della Notte Bianca. Ma basterà aver messo il liceo classico in vetrina per rovesciare il trend negativo delle iscrizioni, in cui ormai solo il 6% degli studenti scelgono gli studi classici?