Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Scuola e società: a cosa pensa la Moratti?

I quotidiani hanno evidenziato poco un aspetto del discorso pronunciato da Letizia Moratti in occasione della visita fatta la scorsa settimana alla comunità di San Patrignano. Il ministro ha proposto in pratica di aprire le scuole, in orario extrascolastico, alle organizzazioni del volontariato e del privato sociale, soprattutto a quelle impegnate nel settore del disagio giovanile, perché possano svolgervi attività “a supporto dell’opera delle famiglie”. In tal modo la scuola accentuerebbe la sua “missione educatrice”, ben al di là dei suoi compiti ordinari, legati alla dimensione dell’insegnamento e apprendimento. Le citate organizzazioni svolgerebbero attività extracurricolari integrative di quella parte del curricolo scolastico che attiene alla formazione di tipo etico-politico, come – in particolare – l’educazione civica.
Le domande che sorgono subito sono queste: con quali criteri saranno scelte tali organizzazioni, e chi le sceglierà? Come collaboreranno con gli insegnanti, e quale sarà la ricaduta sul percorso scolastico degli allievi? Con quali garanzie che vengano evitate strumentalizzazioni o forzature su un terreno così delicato, così affine a quello della socializzazione politica? Sono domande alle quali occorrerà dare una risposta se il ministro Moratti vorrà veramente passare all’azione.

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