Scrutini prima del termine delle lezioni o al termine?

È uno dei tanti problemi (piccoli o grandi a seconda del punto di vista) di questo complicato finale di un anno scolastico drammaticamente tribolato.

La normativa in merito (art. 193 del Testo unico di cui al decreto legislativo) non lascia dubbi interpretativi: “I voti di profitto e di condotta degli alunni, ai fini della promozione alle classi successive alla prima, sono deliberati dal consiglio di classe al termine delle lezioni, con la sola presenza dei docenti”. Il comma 7 del precedente articolo 192 conferma questo obbligo: “Al termine di ciascun trimestre o quadrimestre ed al termine delle lezioni il consiglio di classe delibera i voti di profitto e di condotta degli alunni”.

In italiano ‘al termine’ non può significare ‘prima del termine’ o ‘entro il termine’.

Che lo scrutinio finale debba svolgersi a conclusione delle lezioni è confermato anche dal fatto che il consiglio di classe, prima di procedere alla valutazione finale, deve accertare per ogni alunno che entro la fine delle lezioni non sia stato superato il limite massimo di assenze di un quarto del monte ore annuo di lezione.

Ma in alcune scuole sopravvive da tempo una strana abitudine che nessuna nota ministeriale di richiamo all’osservanza delle norme è riuscita del tutto a scalfire: lo svolgimento degli scrutini prima dell’ultimo giorno di scuola e la conseguente contrazione sostanziale dei giorni effettivi di lezione.

A giustificazione di questa deregulation si tira in ballo spesso l’impossibilità del dirigente scolastico di presenziare agli scrutini nelle scuole con molte classi. Ancora una volta, però, la norma (il d.lgs. 62/2017) non viene in aiuto, perché le operazioni di scrutinio sono presiedute dal dirigente scolastico o da suo delegato. E di solito in ogni consiglio di classe un docente delegato c’è sempre.

In questi casi – si spera non molto diffusi – si tratta di scrutini che si svolgono in costanza di lezione con buon anticipo rispetto al termine delle lezioni e che non potrebbero nemmeno consentire eventuali recuperi dell’ultima ora da parte degli alunni con insufficienze, ma che consentono, invece, dopo il suono dell’ultima campanella il ‘rompete le righe’ anche per i professori non impegnati negli esami, mentre nella maggior parte delle altre scuole, a lezioni concluse, i loro colleghi cominciano regolarmente gli scrutini.

Mentre nella maggior parte delle scuole osservanti iniziano gli scrutini, nelle scuole-speed vengono pubblicati on line i risultati.

Ma quest’anno, a scuole in chiusura, è arrivata una nota ministeriale che ha modificato il modo di rendere noti gli scrutini nel rispetto della privacy, cosicché le scuole sprint sono state trovate, come si dice, con il “sorcio in bocca”, a causa della loro intempestività nella pubblicazione degli scrutini.

Ovviamente se la son presa con il ministro che, a loro dire, ha cambiato le carte in tavola.

La miglior difesa è sempre l’attacco.