Schiaffi e pugni tra due insegnanti: ‘Ai miei ragazzi ci penso io’

La scena è di quelle che non ti aspetti. Un’antipatia che, forse, cova da tempo, gli alunni che fanno un po’ di rumore, una frase di troppo. E poi gli spintoni, gli schiaffi, forse un pugno. Tra due insegnanti dell’Istituto professionale “Pisani” di Paola, in provincia di Cosenza, mercoledì si è scatenata una zuffa la cui eco risuona ancora oggi nel centro tirrenico. E soprattutto nella scuola, che oggi ne discuterà in un consiglio dei docenti che si annuncia piuttosto animato.

Ma veniamo ai fatti. È una mattinata ordinaria: lezioni, programmi da portare avanti, i ragazzi che forse – dopo tre settimane di pausa – sono più irrequieti del solito. È per questo che un’insegnante fa capolino nella classe di una collega chiedendole di controllare l’irrequietezza degli studenti. Inizia così un vivace battibecco. Per la serie: ai miei alunni ci penso io, occupati dei tuoi. Ci può stare, ma i toni degenerano e dalle parole si passa al contatto ravvicinato: prima qualche spinta, poi addirittura schiaffi pugni e tirate di capelli.

La mini rissa non passa inosservata. A scuola se ne accorgono quasi tutti. E, a quanto pare, anche al Pronto soccorso, dove una delle due insegnanti (per la cronaca: le materie che si sono “sfidate” sono Italiano e Francese) è andata a farsi medicare (risultato: una prognosi di 5 giorni). Dopo il gran clamore si apre il capitolo delle conseguenze. La dirigente scolastica ha chiesto spiegazioni per iscritto a entrambe, il consiglio d’istituto affronterà l’argomento e, visto il passaggio in Pronto soccorso, la denuncia appare quasi automatica. Niente male per un’ordinaria mattinata a scuola.

Intanto il Garante calabrese per l’infanzia, Antonio Marziale, ha convocato in audizione lunedì prossimo le due docenti protagoniste della zuffa nell’istituto “Pisani”. Marziale ha convocato anche la dirigente scolastica Alisia Arturi e il dirigente scolastico provinciale Luciano Greco. «Non è ammissibile che due persone preposte all’insegnamento – afferma il Garante – arrivino a questo punto, vanificando in pochi istanti tutti gli sforzi che si stanno producendo per drenare i nefasti effetti di una emergenza educativa senza precedenti. Un gesto che espone al ridicolo l’istituzione scolastica, da difendersi con le unghie, perché unico baluardo che può ricondurre le masse in età evolutiva ad un corretto percorso di formazione umana, culturale e morale».