Riforma per decreto?/3. C’è una strategia di marginalizzazione del sindacato?

Al Ministero di viale Trastevere si sta lavorando febbrilmente per la stesura del decreto (dovrebbe essere un unico maxi-decreto legge comprendente tutti gli obiettivi annunciati nel testo della Buona Scuola: sia quelli urgenti, come il piano di assunzioni, sia altri di attuazione a medio termine).

Se sarà un decreto-legge unico, sarà interessante vedere se il nuovo Capo dello Stato lo validerà riconoscendo tutti i motivi di urgenza e straordinarietà. Si vedrà.

Ma sui testi in elaborazione al Miur il ministro Giannini ha posto l’embargo. Sembra che ne abbia affidato la definizione a tre direttori generali, spacchettando l’unico testo predisposto in tre parti e solo su supporto cartaceo.

Il quadro della riforma per la Buona Scuola, che emerge dall’intervista del ministro Giannini al Corriere e dalle precedenti anticipazioni del sottosegretario Faraone, sembra sempre più avvalorare una marginalizzazione del ruolo della contrattazione nella definizione della riforma e del sindacato in generale.

Argomenti come carriera, progressione economica, nuove figure professionali (mentor) e formazione dei docenti, materie tutte di competenza del contratto nazionale e prerogativa dei sindacati, sembra proprio che verranno definiti per legge, anziché per contrattazione.

Il fatto stesso che il ministro Giannini abbia posto l’embargo sui testi in elaborazione fa capire chiaramente che non dovrebbe esserci consultazione preventiva dei sindacati.

La mancanza del CNPI, che aveva tra le sue prerogative anche quella di esprimere parere obbligatorio sugli atti ministeriali e su taluni interventi legislativi di modifica degli ordinamenti scolastici, lascia ora campo libero all’azione del ministro.

A tutt’oggi, comunque, è ancora senza risposta la richiesta di incontro che i sindacati della scuola hanno inviato al ministro tre settimane in cui chiedevano un “incontro specifico in cui avviare un confronto di merito relativo alle scelte che il Governo si appresta ad effettuare a seguito della conclusione della consultazione sulla “buona Scuola”, anche in considerazione dell’impegno assunto a tale proposito. Ciò al fine di affrontare in modo chiaro ed esaustivo le materie che attengono al rapporto di lavoro e le relative ricadute sul personale”. Sono ancora in attesa di una risposta.