Riforma della Scuola/1: tramonta l’”egemonia” sindacale nel piano per la scuola?

I cantieri messi in campo dal ministro dell’istruzione Giannini incominciano a produrre qualcosa. Il sottosegretario Reggi ha fornito qualche anticipazione su alcune questioni: reclutamento, formazione iniziale e in servizio del personale docente, merito, carriera, orario di servizio dei docenti, governance delle istituzioni scolastiche, apertura degli istituti nel pomeriggio. Intenzioni già anticipate dal ministro Giannini che assicura che “entro la fine dell’estate presenteremo il decreto legislativo per la riorganizzazione della scuola. Se possibile prima delle ferie estive. Decreto per le cose più urgenti e poi, probabilmente una legge delega”.

Silenzio “assordante”, però, sulla copertura finanziaria dei futuri provvedimenti. Ovvio e scontato l’altolà delle organizzazioni sindacali. Pantaleo della Cgil osserva che siamo di fronte a “nomi nuovi, ma pratiche vecchissime. Legge delega al posto del contratto, lavoro gratis, raddoppio delle ore per i docenti, e licenziamento dei precari”. Di Menna della Uil parla di una situazione kafkiana “a Genova superiori chiuse il sabato, mancano i soldi per il riscaldamento, a Roma si progettano scuole sempre aperte”.  Scrima della Cisl esprime “perplessità e preoccupazione ma per quanto ci riguarda siamo prontissimi a confrontarci su come definire e riconoscere il lavoro dei docenti. In molti casi si tratta di dare visibilità e riconoscimento formale a orari di maggiore impegno già oggi sopportati da tanti insegnanti, ben oltre il solo orario di cattedra”. Nigi dello Snals-Confsal respinge l’ipotesi di compensare finanziariamente l’aumento di tempo-denaro per i docenti con la decurtazione di un anno delle scuole superiori. In ogni modo aggiunge “che sulla scuola occorre investire perché sono la società e l’economia che ce lo chiedono, con la finalità di recuperare il ritardo nei confronti dei paesi più avanzati dell’Unione europea”. Desideri, presidente Aimc ritiene che “far emergere tutto il lavoro sommerso connesso alla professione docente inserendo tutte le attività nell’ambito dell’orario di servizio portato a 36 ore è proposta che come Aimc facciamo da tempo”. “Fare tutto questo – aggiunge a Tuttoscuola  Desideri –  per risparmiare sulle supplenze, come hanno evidenziato molte agenzie di stampa, sarebbe veramente svilente per l’intero progetto sulla scuola di questo Governo e di Renzi”.