Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Riforma della scuola: lo studente ben imbottito, un errore strategico

Se non si tratta di fantasie pedagogiche o di mere dichiarazioni di intenti, è evidente che per far fronte all’insieme di “potenziamenti” e di nuovi insegnamenti elencati nella bozza di disegno di legge servirebbero molte più ore di lezione, e/o una utilizzazione superintensiva dell’orario attuale (ma come si fa con le materie nuove?).

Il Ddl indica peraltro anche altri obiettivi – come le iniziative di contrasto del fenomeno della dispersione scolastica e la valorizzazione di percorsi formativi individualizzati – che per non restare sulla carta richiedono anch’essi progettualità, competenze, tempo.

Non basta. Il Ddl all’art. 3, comma 1, dà la seguente indicazione: “Al fine di soddisfare pienamente le esigenze didattiche e formative personalizzate degli studenti, le scuole secondarie di secondo grado introducono, nell’ambito del Piano triennale dell’offerta formativa di cui all’articolo 2, insegnamenti opzionali, ulteriori rispetto a quelli già previsti dai quadri orari per lo specifico grado, ordine ed opzione di istruzione”.

Insomma, per personalizzare i piani di studio sembra che si preferisca appesantirli aggiungendo insegnamenti opzionali anziché alleggerirli rendendo opzionali uno o più insegnamenti dei tanti (troppi) previsti nella scuola italiana.

L’impressione è che si sia commesso ancora una volta l’errore di preferire l’enciclopedismo, le ‘teste ben piene’, per dirla con Montaigne e Morin, alle ‘teste ben fatte’. Sarebbe un errore strategico. Si deve sperare che il dibattito parlamentare affronti la questione.

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