Quelle minori spese che hanno fatto discutere

Recitava così l’art. 64 della legge 133 che quasi tre anni fa aveva disposto la prima azione di razionalizzazione sul sistema scolastico: “devono derivare per il bilancio dello Stato economie lorde di spesa, non inferiori a 456 milioni di euro per l’anno 2009, a 1.650 milioni di euro per l’anno 2010, a 2.538 milioni di euro per l’anno 2011 e a 3.188 milioni di euro a decorrere dall’anno 2012”. Il bilancio dell’istruzione, a cominciare dal 2012, avrebbe, dunque, dovuto essere inferiore a quello del 2008 di 3.188 milioni a decorrere dall’anno prossimo.

Nel corso della trasmissione televisiva di Ballarò è scoppiato il giallo di possibili nuovi tagli al bilancio dell’istruzione con conseguente accesa polemica tra l’on. Letta (PD) e il ministro dell’istruzione Gelmini.

Letta, leggendo direttamente dal Documento di programmazione economica (ora Documento di economia e finanze), ha parlato di nuovi tagli: 4 miliardi per il 2012, un altro taglio per il 2013 pari a 4,5 miliardi e ulteriori 4,5 miliardi per il 2014, per un totale complessivo di 13,5 miliardi.

A Letta ha risposto immediatamente la Gelmini che ha negato qualsiasi ipotesi di nuovi tagli parlando piuttosto di minori spese. Chi aveva ragione? Cerchiamo di capire.

Poiché quei 4 miliardi in meno previsti per il 2012 sono calcolati rispetto al bilancio del 2008, si può dire che in buona parte esse erano già previsti dai tagli della manovra del 2008, e non siano quindi aggiuntivi (in tal senso si potrebbe parlare di minori spese dovute ai tagli già effettuati nel triennio), poiché già l’art. 64 prevedeva minori spese pari a 3.188 milioni di euro.

Caso mai c’è da chiedersi come mai, invece di quei 3,188 miliardi si parla di 4 miliardi. Da dove sbucano quegli 812 milioni che mancano per arrivare a 4 miliardi?

La spiegazione sta ancora una volta nell’art. 64 della legge 133/2008 che nel determinare l’ammontare dei tagli per il triennio 2009-2011, aveva però precisato “Fermo restando il disposto di cui all’articolo 2, commi 411 e 412, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, dall’attuazione dei commi 1, 2, 3, e 4 del presente articolo, devono derivare…ecc. ecc”.

Insomma per arrivare ai 4 miliardi del 2012 e a quelli successivi bisogna considerare l’eredità dei precedenti tagli operati dalla legge finanziaria 2007 di Prodi.

A conforto di questa soluzione del giallo “tagli-minori spese” viene in aiuto un passaggio del Documento: a pagina 39 si legge “Dalla riorganizzazione della scuola si attendono risparmi di spesa: dalla relazione tecnica della legge (legge 244/2007 e art. 64 legge 133/2008), dal 2009 al 2011 sono previste economie di spesa per il personale pari a oltre 1.293 milioni nel 2009, 2.809 nel 2010, 3.911 nel 2011 e 4.561 a decorrere dal 2012”.