Quel todos caballeros che non fa bene alla scuola

Mentre nelle intenzioni del Governo e del ministro dell’istruzione Giannini lo svuotamento completo delle graduatorie ad esaurimento è anche condizione necessaria per tornare, finalmente, ai concorsi per esami, legittimo strumento di selezione di rango costituzionale, il nuovo probabile riempimento delle GAE rischia di allontanare o rendere residuali i concorsi per la scuola primaria e per la scuola dell’infanzia.

Insomma quella decisione politica del 2006 (art. 1, comma 605 della legge 296/2006: “Sono fatti salvi gli inserimenti nelle stesse graduatorie [ad esaurimento, ndr] da effettuare per il biennio 2007-2008 per i docenti già in possesso di abilitazione”), richiamata dal Consiglio di Stato, può stravolgere parzialmente l’intero progetto della Buona Scuola, perché al centro ritorna il problema occupazionale, anziché quello della qualità dell’offerta educativa.

Fuori dalla scuola ci sono migliaia di giovani laureati, molti dei quali con abilitazione conseguita con i TFA o con i PAS, che aspettano il concorso.

Mentre a questi si chiede, giustamente, di cimentarsi con la selezione, ad altri non più giovani verrebbe consentito di passare direttamente all’insegnamento senza verifiche o controlli di qualità.

Il Parlamento si trova davanti ad una scelta. Per non lasciare ai giudici (italiani ed europei) – che pur fanno il loro lavoro – la responsabilità di ‘fare la scuola’, e per ridare dignità alla professione dell’insegnare, dovrebbe imporre effettivamente l’obbligo del concorso superato, anche per chi attraverso le GAE sarà prossimamente legittimato ad entrare nei ruoli della scuola.

Altrimenti lasciare le attuali regole con la conseguenza o di non abbattere il precariato storico o di allontanare nuovi concorsi. Scelta difficile. Certamente la qualità della Buona Scuola passa anche dalla professionalità accertata dei suoi insegnamenti nonché dallo svecchiamento della classe docente.

In tutto questo c’è anche, purtroppo, un ritorno al passato: nella scuola italiana, attraverso la porta di servizio delle GAE, continuano ad entrare docenti non laureati. È qualità, questa?