Quando i genitori sono sindacalisti dei figli che sbagliano

Sono frequenti, purtroppo, i casi dei genitori che difendono a tutti costi i figli rimproverati a scuola (giustamente) dagli insegnanti, passando, addirittura, all’attacco per difendere il diritto del ragazzo ad un comportamento libero e fuori dalle regole.

Un episodio del genere, uno dei tanti, che evidenzia anche la difficoltà in cui vengono a trovarsi spesso gli insegnanti, è accaduto nei giorni scorsi in una scuola secondaria di I grado di Forlì, dove un giovane alunno era stato sorpreso dal professore mentre guardava foto hard sul cellulare.

L’insegnante aveva sequestrato il telefonino, informando il ragazzo che a ritirarlo doveva venire un genitore.

A scuola il giorno dopo si è presentata la madre dell’alunno, accompagnata da un avvocato, accusato però il professore di furto.

L’incredibile episodio è stato riportato su Facebook il sindaco di Forlì, Roberto Balzani.

Secondo il racconto del primo cittadino, la madre avrebbe anche difeso il figlio sostenendo che le foto incriminate non erano poi così hard, dato che la donna immortalata “aveva anche il perizoma”.

Siamo a questo punto – ha commentato il sindaco della città romagnola – la giuridificazione dei rapporti sociali sta raggiungendo il suo apice. L’apice del grottesco.

Genitori che non accettano le punizioni inflitte ai figli forse perché non le hanno mai ricevute o forse perché non sanno leggere la realtà”.

Balzani ha parole dure anche nei confronti degli avvocati e spende una parola di solidarietà verso la scuola. “Così, nella virtualità più assoluta – prosegue il sindaco – si consumano le nostre vite. Con i dirigenti scolastici assediati dagli avvocati (senza scrupoli), le insegnanti che si disperano, gli studenti che cercano di approfittare della falsa protezione dei genitori… Si, bisogna atterrare sul pianeta scuola. La nostra base è aggredita da un virus devastante“.