Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Bimbo ‘fugge’ dall’asilo nido: cosa fare in casi come questi e come evitare che accadano

Approfittando del cancello rimasto aperto, un bimbo di appena un anno e mezzo è uscito indisturbato dall’asilo nido comunale. L’episodio risale a diversi mesi fa e fortunatamente il piccolo, dopo pochi minuti, è stato notato da una passante che lo ha riaccompagnato a scuola. Secondo quanto riportato da Ansa.it, questo sarebbe quanto accaduto a Castel Maggiore, nel Bolognese. Dell’episodio sono stati informati i Carabinieri, come ha al momento dei fatti spiegato la sindaca Belinda Gottardi. 

E questo, purtroppo, non è l’unico caso di bambini che sono riusciti a sfuggire al controllo delle insegnanti e delle educatrici. Più di un anno fa, per esempio, una bambina di due anni e mezzo è uscita sola e indisturbata dalla scuola “Diaz” di Carbonara, in provincia di Bari. Lo riportava la sede pugliese online del quotidiano La Repubblica, ma si trattava solo dell’ultima notizia, in ordine temporale, sull’argomento. Prima di questo episodio tante altri, molto simili nella forma e solo per caso finiti bene. A maggio 2016 era stato il turno di un bambino di quattro anni, in provincia di Potenza, che si è allontanato senza che nessun adulto di riferimento se ne accorgesse. Anche questa storia, fortunatamente, ha avuto un lieto fine, ma ha lasciato strascichi nel rapporto di fiducia tra scuola e famiglia. Cosa hanno in comune queste storie, tutte apparentemente simili, caratterizzate da grande impatto emotivo?

Se si si perde di vista il bambino…

In primo luogo, senza far processi, è importante sottolineare che, come chiunque lavora con i bambini sa bene, basta un attimo di distrazione, per perdere di vista i bambini. E’ l’esperienza comune a molti di noi che hanno smarrito il figlio in spiaggia, nonostante lo tenessero sotto controllo con attenzione. Ammesso dunque che un errore, per quanto grave e con conseguenze potenzialmente tragiche, può succedere a chiunque, è necessario interrogarsi sul funzionamento della scuola per evitare che episodi del genere continuino ad accadere. I nodi critici, in tal senso sono di varia natura: la qualità delle strutture scolastiche, il numero dei docenti e del personale in forza alla scuola, l’alleanza scuola famiglia.

Qualità delle strutture

Spesso le strutture scolastiche sono vecchie, non adeguate, spesso non completamente in sicurezza. Nonostante le sollecitazione dei dirigenti scolastici è possibile che una porta non si chiuda, che il cancello di ingresso sia bloccato, che un portone rimanga aperto. Questo fatto, pur non essendo una giustificazione, costituisce un elemento di fragilità che, seppur passeggero, può portare a spiacevoli conseguenze. La pratica quotidiana di tante scuole è fatta anche di questo: di porte che non si chiudono, di cancelli rotti e di portoni bloccati.

Composizione della squadra

Abbiamo una sola collaboratrice scolastica per 60 bambini: se la signora accompagna qualcuno in bagno, l’ingresso resta scoperto e non è concepibile“, erano queste le giustificazioni della dirigente scolastica della scuola di Bari, professoressa  Laura Raimondi, secondo Repubblica.it. Anche in questo caso, senza cercare alibi, ma anche senza fare processi, spesso le scuole lamentano un numero di docenti e collaboratori didattici inferiore al minimo necessario per svolgere serenamente e con qualità il proprio lavoro. Senza un numero adeguato di docenti e collaboratori è impossibile garantire una presa in carico di qualità.

Alleanza scuola – famiglia

Un bambino che esce indisturbato da scuola e cammina per le strade del quartiere è senz’altro un episodio grave, in grado di distruggere o minare ogni proposito di alleanza e collaborazione tra scuola e famiglia. Ovviamente la qualità dei rapporti che lega la scuola e la famiglia è indispensabile per uscire da una situazione così complessa e grave. Nei casi migliori, se il rapporto è saldo e costruito sulla fiducia, anche un episodio di fuga, può costituire un punto di partenza per una riflessione accurata e per modificare ciò che non va. Quando però l’alleanza non è così salda e definita, le conseguenze sono altre: denunce, ritiri, rapporti non più recuperabili.

Cosa si può fare?

Ribadiamo che un bambino che esce indisturbato dalla proprio scuola è uno degli episodi più complessi e gravi che possano accadere. Per le famiglie è la prova che il bambino non riceve le cure necessarie, per le insegnanti un grave episodio professionale. Per questo è indispensabile che ci sia un lavoro preventivo sulla struttura, sull’organizzazione del team e sui rapporti interpersonali, affinché un episodio negativo non mini i rapporti e la qualità del lavoro svolto.

 

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