Quando i bambini ci insegnano la bellezza del ritorno alla logica dell’essenziale

Chissà cosa avranno pensato i responsabili della scuola materna di Milano qualche giorno fa, magari guardando una polverosa stanza nella quale nessuno entrava più. Forse un numero d’iscrizioni superiore alle aspettative, o magari la volontà di rendere più bello uno spazio in disuso: non lo sapremo mai.

Immagino che dietro al gesto di abbandonare centinaia di libri davanti i locali di una scuola dell’infanzia di Milano ci sia stata una scelta migliorativa e non il desiderio di ledere o far del male a nessuno.

Se proviamo a guardare la realtà con gli occhi di un bambino, anzi dei bambini di Milano della scuola in questione, deve essersi trattato di un brutto colpo. A fianco all'”Elefentino Elmer”, compagno di mille avventure, giacevano le avventure di Tip Tap o magari i segreti di Paperino. “Cosa ci fanno quei libri lì, mamma?”. Chissà ieri in quanti lo avranno chiesto.

Nella scuola così spesso asfissiata della burocrazia non deve essere stato facile, ma evidentemente ieri il buon senso deve aver prevalso, quando qualcuno ha deciso di ribellarsi e cambiare il destino di quei libri destinati al macero.

In moltissimi si sono recarti a recuperare quei volumi ritenuti da “buttare”, donando loro nuova vita. I bambini delle otto sezioni della vicina scuola primaria hanno vestito i panni di archeologi della fantasia e hanno recuperato un tesoro d’inestimabile valore: centinaia di libri abbandonati.

Quel che è successo sembra metterci davanti allo scontro di due logiche, come sostiene Italo Fiorin.

Da un lato la logica dell’utile, che si caratterizza per una dimensione di efficacia ed efficienza e misura e dà valore al mondo con il parametro del guadagno, di ciò che è, appunto, utile.

A questa visione del mondo ci piace contrapporre la logica dei bambini, che invece puntano all’essenziale. Senza badare a ciò che conviene, a ciò che è meglio, a ciò che funziona, i bambini si innamorano e perseguono con forza e dedizione moltissime inutilità: la poesia, la bellezza della natura, la semplicità del gioco, la forza della fantasia. E, tra queste, il desiderio di non far morire i libri. I libri non possono essere abbandonati, al massimo cambiano padrone ed è questo ciò che è successo ieri.

Dall’utile all’essenziale il passaggio è stretto, difficile, ma indispensabile. La storia dei libri adottati dai bambini di Milano di regala una piccola fiaba e ci spinge ad immaginare un mondo che non sia dominato dall’utile, ma che ponga la visione dei più piccoli come traiettoria indispensabile per uno sguardo nuovo sul nostro futuro.