Quale maestro unico?

La novità principale di questo nuovo anno scolastico è costituita dal “maestro unico”; una novità che riguarda soltanto le prime classi funzionanti a orario normale (24, 27 o 30 ore settimanali) nella scuola primaria.

A pochi giorni dall’avvio delle lezioni ci sono però ancora incertezze sulla reale portata di questo ritorno del docente unico nella scuola primaria, dopo che, quest’estate, la Corte dei Conti nella delibera di registrazione del regolamento di riordino del primo ciclo (dpr 89/2009) ha preso atto, dopo specifico quesito, della risposta che i funzionari ministeriali hanno fornito in merito: “il modello del docente unico viene sì indicato come modello da privilegiare nell’ambito delle possibili articolazioni del tempo-scuola, ma pur sempre tenuto conto della richiesta delle famiglie e nel rispetto dell’autonomia scolastica“.

Il testo finale della delibera della Corte dei Conti recita, quindi, che: “In sostanza, l’indicazione del modello non avrebbe alcun carattere prescrittivo, lasciando piena libertà alle scuole di strutturare orari e assetti didattico-organizzativi secondo la propria programmazione e valutazione“.

Tanto rumor per nulla? La risposta dovrebbe arrivare tra pochi giorni con l’atto di indirizzo per l’attuazione del regolamento di riordino del primo ciclo che il Miur si appresta a emanare.

Lì si chiarirà, a portoni delle scuole ormai aperti, se sarà possibile che il docente unico svolga parte dell’orario di insegnamento anche in altra classe, fino ad arrivare ad avere un orario paritetico con quello di altro docente unico (11+11 ore settimanali ciascuno in due classi parallele). O se invece prevarranno comunque quei principi (insegnante prevalente, tutor, coordinatore, referente educativo, garante dell’unitarietà dell’insegnamento, ecc.) che avevano suscitato polemiche e proteste. Come dire: autonomia sì, ma nei limiti del modello fissato dalla legge. Le indiscrezioni che filtrano sembrano accreditare questa seconda ipotesi, cioè quella di una sorta di “blindatura” del maestro unico, che scatenerebbe la reazione di chi ha pensato che grazie all’autonomia si potesse di fatto continuare a far vivere il modulo. Ma la materia è delicata e sono possibili ripensamenti dell’ultimora. Staremo a vedere (su tuttoscuola.com come al solito qualsiasi novità sarà presentata in tempo reale).