Presìdi unitari dei precari in tutta Italia

Un comunicato stampa di Domenico Pantaleo, segretario della Flc Cgil, fa il punto sui presidi unitari che oggi, 12 febbraio, si sono svolti in tutta Italia davanti alle Prefetture, per chiedere l’apertura di una trattativa che, in vista della pubblicazione del bando di concorso a cattedre, affronti il tema della soluzione del precariato che ha diritto alla stabilizzazione. Sono stati coinvolti i prefetti perché nella loro funzione si facciano garanti delle richieste dei precari.

Il piano nazionale di assunzioni derivante dalla legge 107“, si legge nel comunicato, “non ha risolto il problema del precariato storico, perché ha evitato di guardare al precariato della scuola come a quel corpo unico che in questi anni ha provveduto al regolare funzionamento delle scuole. Il piano nazionale di assunzioni non ha voluto gestire una fase straordinaria di cui i precari non hanno responsabilità, tutta da attribuire a una politica perversa che ha alimentato in questi anni la speranza di lavoro, per poi toglierla senza una reale motivazione e senza prendere in considerazione neanche la sentenza della Corte di Giustizia  Europea“.

Così l’imminente concorso “rischia di essere per molti di loro il canto del cigno“.  Per questo le sigle sindacali che hanno promosso l’iniziativa chiedono l’apertura di una trattativa sulle modalità e sui tempi di espletamento del bando e la necessità che contemporaneamente si definisca un piano pluriennale di stabilizzazioni. “Si deve fare in modo di garantire il futuro del proprio lavoro a coloro che da anni lo portano avanti con professionalità e competenza e ai docenti della scuola dell’infanzia esclusi dall’assunzione nella fase del potenziamento“.

La FLC CGIL insieme a CISL Scuola, UIL Scuola, Snals e Gilda “sperano che dopo la protesta si apra un confronto vero con il Governo che permetta alle parti di condividere il cammino verso il bando per il concorso con tempi distesi e modalità di svolgimento credibili e  con una definizione degli organici veritiera e funzionale ai reali bisogni delle scuole“.  Perciò “continueranno le mobilitazioni e le azioni legali per garantire i diritti e il lavoro a tutti i precari che da anni garantiscono il funzionamento delle scuole“.