Precariato: denunce e proposte della Cisl per stabilizzare il lavoro e qualificare il servizio

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Mentre il ministro dell’istruzione, Marco Bussetti, continua ad ostentare una certa tranquillità e rassicurare l’opinione pubblica su un avvio regolare del prossimo anno scolastico con tutti o quasi i docenti in cattedra, il mondo sindacale, anche con la manifestazione dei giorni scorsi sui problemi del precariato, ha invece denunciato, dati alla mano, un quadro preoccupante di non stabilità del sistema con tendenza all’aggravamento.

In proposito, la Cisl-scuola ha predisposto un interessante dossier, “Più stabilità al lavoro – Più qualità al servizio”, nel quale, dopo una sintetica ricostruzione storica delle forme di reclutamento del personale scolastico dell’ultimo quarto di secolo, attraverso le formule del doppio canale di reclutamento (concorso per esame e titoli e graduatorie per soli titoli), ha rappresentato l’attuale quadro precario degli organici del personale docente e di preoccupanti vuoti di cattedre, e formulato una proposta per cercare di uscire da una situazione crescente di non stabilità che, oltre a penalizzare il personale precario, non aiuta la qualità del servizio.

Si fatica a coprire i vuoti di organico con personale di ruolo – osserva il dossier della CISL – mentre aumenta in modo esponenziale la massa di lavoro precario. Per garantire il regolare svolgimento delle attività didattiche, si assumono ogni anno decine di migliaia di insegnanti”.

Quest’anno sono 150 mila le supplenze annuali o fino al termine delle attività. Saranno ancora di più il prossimo anno: in cattedra ci sarà un precario ogni cinque docenti.

L’anno scorso su 57.322 posti autorizzati e disponibili per nomine in ruolo da GAE e da GM (Graduatorie di merito dei concorsi) sono stati coperti soltanto 25.105 posti (43,8%), lasciandone vacanti 32.217, in buona parte nel sostegno e in cattedre comuni di scuola secondaria.

I nuovi pensionamenti, compresi quota 100, prospettano nuove difficoltà di copertura soprattutto per molte cattedre di scuola secondaria, acuendo il ricorso a supplenti.