Istruzioni per l’uso – la valutazione degli alunni

La legge n. 169/2008 ha introdotto sostanziali modifiche al sistema di valutazione degli alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di I e di II grado.

Torna il sistema di valutazione mediante il voto in decimi nella scuola primaria (ex elementare) e nella scuola secondaria di I grado (ex scuola media). I voti erano stati abbandonati più di trent’anni fa per lasciare posto ai giudizi sui livelli di apprendimento conseguiti dagli alunni nelle varie materie.

Nella scuola secondaria di II grado (licei, tecnici, ecc.) il voto in decimi non era mai scomparso e in tutti questi anni ha accompagnato la valutazione degli studenti.

Alla fine del primo quadrimestre e allo scrutinio finale di giugno la valutazione in voto viene espressa per tutte le discipline di studio previste dall’ordinamento scolastico. La norma vale anche per gli alunni delle prime classi di scuola primaria.

Oltre al voto per ogni singola disciplina, è stato ripristinato anche il voto per il comportamento. Ne è stata esclusa la scuola primaria, dove la valutazione del comportamento viene espressa non con un voto ma con un giudizio.

La valutazione al termine del quadrimestre o dell’anno scolastico viene registrata sulla scheda dell’alunno e illustrata e consegnata a mano alle famiglie. Le schede di valutazione possono avere minime differenze da scuola a scuola, ma tutte hanno in comune le discipline di studio previste dall’ordinamento scolastico in quel momento, il comportamento e l’espressione del voto in decimi. Autonomamente le singole scuole possono riportare nella scheda anche la valutazione di altre attività sperimentali o insegnamenti facoltativi e opzionali organizzati dalla scuola.

Per gli alunni che si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica la valutazione viene consegnata in una nota a parte, ma non viene espressa con un voto, bensì con un giudizio sul profitto e sull’interesse.

Il mancato raggiungimento della sufficienza (6/10) nel comportamento comporta la non ammissione alla classe successiva.

Allo stesso modo, il mancato conseguimento della sufficienza (6/10) in una o più discipline di studio comporta la non ammissione alla classe successiva. In questi casi la decisione finale spetta al consiglio di classe (scuola secondaria di I grado) o ai docenti della classe nella primaria.

Il consiglio di classe si esprime a maggioranza sulla decisione di ammettere o non ammettere l’alunno alla classe successiva; i docenti della classe di scuola primaria si esprimono alla unanimità per casi eccezionali e, comunque, con decisione motivata.

Nella scuola secondaria di I e di II grado, al termine dell’anno scolastico, vengono computate le assenze dell’alunno ai fini della validazione dell’anno. Se le presenze non hanno raggiunto almeno i tre quarti delle ore complessive di lezione previste, l’alunno non viene nemmeno valutato e viene escluso d’ufficio dalla ammissione alla classe successiva o all’esame.

Al termine del primo ciclo gli alunni sostengono l’esame di Stato per il conseguimento della licenza. Non esiste più da circa un quinquennio l’esame di quinta della ex scuola elementare.

Al termine del secondo ciclo gli alunni sostengono l’esame di Stato (ex maturità) per il conseguimento del diploma che dà diritto d’accesso all’università.

Le scuole predispongono autonomamente le schede di valutazione degli alunni, secondo modalità e criteri decisi dal collegio dei docenti, assicurando, comunque, gli elementi di base previsti dalla legge, come, ad esempio, l’espressione della valutazione con voto in decimi, l’individuazione delle discipline previste dai piani nazionali di studio e la valutazione del comportamento.

Forniamo un esempio di scheda predisposta per una scuola primaria, riportando soltanto i contenuti veri e propri della valutazione, senza il frontespizio che riporta i dati dell’alunno e della scuola. Si tratta di un esempio di scheda molto esplicativa per i genitori, ma possono esservene altre più sobrie che richiedono spiegazione degli insegnanti in occasione della loro consegna.

La scheda di valutazione può essere divisa in tre parti.

La prima parte registra atteggiamenti, comportamenti, impegni dell’alunno senza voti in decimi, ma con la sola registrazione del livello registrato (ve ne sono tre di varia intensità).

La seconda parte valuta invece gli apprendimenti e il comportamento (che nella primaria non prevede voto in decimi). Per ogni disciplina sono riportate le sue articolazioni, ognuna con un proprio voto. La disciplina (es. italiano) registrerà la sintesi dei voti delle varie parti che la compongono. Per le diverse classi cambiano gli indicatori di apprendimento delle singole discipline.

La parte finale riserva un apposito spazio per il giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall’alunno.