Più donne nei libri di scuola: il Comitato 10 febbraio ne propone due, una studentessa e una maestra

Recentemente la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ha proposto di inserire più figure femminili nei libri di storia. Una proposta questa che è stata accolta di buon grado dal Comitato 10 febbraio che ha proposto due nomi, quello di Norma Cossetto e di Maria Pasquinelli.

Norma Cossetto è la studentessa universitaria istriana catturata, seviziata e gettata in una foiba durante la prima ondata di uccisioni di massa attuate dai partigiani comunisti jugoslavi di Tito subito dopo l’8 settembre 1943. La sua storia sarà anche al centro di ‘Rosso Istria’, pellicola cinematografica di imminente uscita al cinema.

Maria Pasquinelli, invece, è la maestra nata a Firenze e trovatasi testimone delle pagine più atroci delle Foibe, avendo identificato parte del centinaio di vittime delle fucilazioni perpetrate dai miliziani di Tito a Spalato nel settembre 1943 e raccolto in seguito testimonianze in Istria relative alla già ricordata mattanza. Il suo utopistico progetto di creare un fronte italiano che si opponesse ad una nuova ondata di stragi per opera ‘titina’ a guerra finita, coinvolgendo partigiani ‘bianchi’, reparti della Divisione Decima e forze del Regno del Sud potrebbe altresì rappresentare un prezioso riferimento per comprendere le particolarità della Resistenza in Friuli Venezia Giulia, in cui la dialettica fascismo-antifascismo si intersecava con questioni nazionali e sociali. L’attentato della Pasquinelli, al tempo attiva nel Comitato per l’Esodo da Pola, al Generale britannico Robin De Winton il 10 febbraio 1947 consentirebbe inoltre di accostarsi alla questione degli Esuli, che nel capoluogo istriano riguardò 28.000 polesani su 30.000 residenti, dopo che fra l’altro nella limitrofa spiaggia di Vergarolla si era consumata la strage del 18 agosto 1946 (molte donne e bambine nel centinaio di morti e nelle decine di feriti causati dall’attentato di agenti provenienti dall’OZNA, la polizia segreta di Tito).