PISA: qualità ed equità non sono inconciliabili

L’ultimo fascicolo di PISA in Focus (numero 76) contiene un approfondimento sul tema di se e quanto le scuole contribuiscano alla riduzione dello svantaggio socio-economico, e può essere consultato cliccando sul seguente link: How do schools compensate for socio-economicdisadvantage? 

Come sempre il punto di riferimento è costituito dai risultati dell’indagine PISA, in questo caso di quella condotta nel 2015, che aveva come principale campo di studio il livello di apprendimento delle Scienze.  

I dati raccolti mostrano che in realtà (ma non ovunque) le scuole finiscono per rafforzare, anziché ridurre, le disparità legate alla diversa provenienza economica e sociale degli studenti. Ciò avviene soprattutto dove le scuole operano esse stesse in contesti svantaggiati dal punto di vista economico e sociale (periferie, zone in crisi per deindustrializzazione, disoccupazione, forte immigrazione ecc.). In questo caso la funzione di riequilibrio e compensazione affidata al sistema educativo non produce risultati significativi perché gli studenti di queste scuole traggono minori benefici dagli ambienti di apprendimento nei quali sono inseriti. Di fatto risulta che queste scuole dispongono di minori risorse umane e finanziarie rispetto a quelle collocate nelle città e nei quartieri benestanti.       

In 50 su 72 sistemi scolastici studiati e messi a confronto da PISA risulta che le scuole di quest’ultima categoria ottengono migliori risultati in Scienze perché hanno maggiore accesso a specifiche risorse educative: insegnanti qualificati, laboratori di qualità ed esperienze pratiche. 

Risulta anche che gli studenti svantaggiati sono quelli che beneficiano di più delle esperienze extracurriculari, che però sono molto più presenti nelle scuole delle zone agiate che in quelle sfavorite.

Questa è la situazione, conclude l’approfondimento di Pisa in Focus, ma non è detto che le cose debbano necessariamente andare in questo modo, perché ci sono Paesi che dimostrano che è possibile contemperare risultati di qualità ed equità. Tra quelli che hanno realizzato progressi in questa direzione vengono citati Estonia, Lettonia, Israele, Macao (Cina), Montenegro, Norvegia e Tunisia.

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