Perché è difficile stabilizzare il sistema?

Se ne parla da anni, ma sembra una chimera, un’ipotesi assurda, un sogno vano, un’utopia: far coincidere l’organico di fatto con l’organico di diritto che, tradotto per i non addetti ai lavori, significa trasformare tutti quei posti che ogni anno sono precari in posti permanenti, fissi e stabili.

Ma quali sono questi posti precari che ogni anno finiscono a giugno per essere riattivati a settembre, affidandoli sempre a docenti con contratto a tempo determinato (ma quasi sempre in sedi diverse)?

Sono di due tipi: gli spezzoni di cattedra, cioè ore residue rispetto al normale orario cattedra (18 ore settimanali nella secondaria) e i posti di sostegno in deroga.

In questo anno scolastico quanti sono gli spezzoni orari riconducibili a cattedra intera?

Nella secondaria di II grado, considerato che le ore residue sono 335.658, le cattedre accorpate su 18 ore settimanali sono 18.639. Allo stesso modo nella secondaria di I grado le cattedre accorpate sono 8.812, mentre nella scuola primaria sono 916. Un totale di spezzoni orari accorpati in cattedre e posti interi per complessivi 28.367 posti (la scuola dell’infanzia ne resta fuori).

A questi posti nati dagli accorpamenti degli spezzoni orari vanno aggiunti i 41.021 posti di sostegno in deroga per un totale complessivo di 69.388 posti precari.

La legge di stabilità 2017 ha previsto la stabilizzazione di circa 25 mila di quei posti, lasciandone circa 45 mila da stabilizzare. Se, come sembra, 20 mila di quelle cattedre stabilizzate riguarderanno posti comuni, ne rimarranno poco più di 8 mila da stabilizzare, ma i posti di sostegno in deroga sono molti di più, e scendendo soltanto di circa 5 mila unità (senza tener conto del maggior fabbisogno per il numero in crescita di alunni disabili) il tasso di precarietà non migliorerà). Lo sforzo dello Stato (400 milioni) è lodevole, ma non risolve ancora alla base il problema della stabilizzazione dei posti (e di quelli di sostegno in particolare), con la conseguenza che ne deriva in termini di girandola di insegnanti.

Ma la rincorsa dell’organico di diritto non riguarda soltanto quella quota di stabilizzazione. Ci sono anche posti di fatto che nascono ogni anno per effetto delle variazioni non previste della popolazione scolastica che determinano un aumento di classi (e di posti di insegnante).

Quest’anno vi  sono 1.545 classi istituite di fatto oltre quelle previste in diritto; dovrebbero essere coperte con l’organico potenziato assegnato ad ogni scuola, ma ben difficilmente questo avviene soprattutto per la non corrispondenza del fabbisogno della scuola con la classe di concorso del docente. E si ricorre a supplenze annue per circa altri 2.700 posti precari.   

Sì. La stabilizzazione, per il momento, è una chimera.