Passera: prima di tutto viene il merito

Prenda la scuola: un professore capace, impegnato, aggiornato, vede il suo stipendio e il suo posto in graduatoria muoversi nello stesso modo in cui si muove un professore impreparato, svogliato o addirittura assente“. Secondo Corrado Passera, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, quello della scuola italiana è un caso esemplare dell’assenza di meritocrazia che caratterizza soprattutto il mondo pubblico, “dove in molti settori la carriera o l’aumento della retribuzione sono legati solo all’anzianità“.

Nell’ampia intervista rilasciata ad Aldo Cazzullo, che occupa un’intera pagina del Corriere della Sera del 19 agosto 2010, Passera mette la formazione, a partire da quella scolastica e universitaria,  tra i quattro principali nodi che la classe dirigente italiana deve risolvere per favorire la crescita del nostro Paese. Gli altri tre riguardano le infrastrutture, la giustizia e la burocrazia.

Il filo rosso che unisce queste aree è la valorizzazione del merito, che deve partire dalla scuola. Per questo “le scuole dovrebbero almeno in parte poter scegliere i propri professori“, e si dovrebbe “rendere davvero accessibile l’università a tutti i meritevoli, come prevede la Costituzione“.

Quello di Passera, che a suo tempo rivoluzionò le Poste italiane facendone un’azienda efficiente, contro tutte le previsioni, è soprattutto un appello alla classe politica chiamata a ricostruire un clima di fiducia nella possibilità di innovare in profondità anche in settori, come quello dell’istruzione, colpiti da una crisi che sembra irreparabile. Nulla lo è, avverte Passera, ma prima di tutto va individuato e valorizzato il merito.