Partenza lenta da settembre della nuova istruzione per gli adulti

Quella dei CPIA (Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti) è una nuova sfida del nostro sistema d’istruzione. Previsti per la prima volta da un apposito DPR (n. 263/2012), si presentano come istituzione scolastica autonoma con proprio dirigente scolastico preposto, DSGA  e struttura amministrativa separata, non più inseriti all’interno di una normale istituzione scolastica autonoma, come è avvenuto fino ad oggi.

Il personale docente è quello degli attuali CTP (Centri Territoriali Permanenti nel primo ciclo) e dei Corsi serali (presso istituti d’istruzione secondaria di II grado). I dirigenti scolastici (ne sono previsti 144) saranno nominati appositamente tra quelli in servizio o di prossima nomina.

Poiché possono iscriversi ai Centri anche i giovani di 15-16 anni, i CPIA possono costituire una risorsa per recuperare molti Neet che hanno abbandonato corsi di istruzione o formazione.

Nel corso di un incontro con i sindacati di settore, i funzionari del Miur hanno comunicato che per il momento sono stati deliberati dalle Regioni soltanto 52 CPCA: 7 in Emilia Romagna, 4 in Friuli Venezia Giulia, 19 in Lombardia, 10 in Piemonte, 5 in Puglia, 4 in Toscana, 1 in Umbria e 2 in Veneto. Nelle restanti otto regioni c’è il rischio concreto che i CPCA  non partano dal prossimo anno scolastico.

E ci sono ancora da effettuare le nomine dei dirigenti scolastici. Poi, a CPIA insediati, dovranno essere costituiti gli organi collegiali, compreso il consiglio d’istituto, per il quale, in attesa della sua costituzione, dovrà essere nominato un commissario straordinario.

Insomma, una partenza lenta e un po’ problematica che non aiuta ad aggredire efficacemente e prontamente uno dei gap del nostro sistema di istruzione, la esigua partecipazione di adulti a corsi d’istruzione: l’Europa prevede per il 2020 che i Paesi raggiungano il 15% di adulti partecipanti ma l’Italia è soltanto al 6,6%. In base alle rilevazioni di Eurostat, nel 2012 quasi tutti i Paesi del Nord Europa avevano già raggiunto l’obiettivo del 15%; la media UE è del 9%, e l’Italia… arranca.