Tuttoscuola: Non solo statale

Paritarie: Forza Italia per la detrazione fiscale

Pubblichiamo qui di seguito la lettera aperta, indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, con la quale la responsabile scuola e università di Forza Italia, Elena Centemero, e un consistente gruppo di parlamentari della medesima forza politica, tra i quali il capogruppo alla Camera Renato Brunetta (ma non l’ex ministro Mariastella Gelmini), chiede che nel decreto attuativo della ‘Buona Scuola’ venga tutelato, anche in forma graduale, cominciando con lo sgravio fiscale, il diritto delle famiglie di scegliere tra scuola pubblica statale e scuola pubblica paritaria “senza ulteriori inaccettabili discriminazioni per quelle che intendono avvalersi delle scuole pubbliche paritarie”.

La lettera fa esplicito riferimento, e si collega, all’iniziativa dei 44 parlamentari, appartenenti alla maggioranza che sostiene il governo, che nei giorni scorso hanno reso noto un documento-appello che va nella stessa direzione.

Di seguito il testo integrale della lettera aperta.

 

«È ora che la famiglia italiana eserciti il proprio diritto alla libertà di scelta educativa»

Al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi

Caro Presidente,

ci uniamo alla lettera inviata dai 44 colleghi onorevoli esprimendo la più assoluta condivisione nelle richieste rivolte.

Chiediamo che nel decreto per la «buona scuola» trovi piena realizzazione la “garanzia” del diritto alla libertà di scelta educativa della famiglia ampiamente riconosciuto dalle nostre Madri e dai nostri Padri Costituenti. Da troppi anni, infatti, esiste un gap tra il riconoscimento di questo diritto e la sua effettiva tutela.

Ancora oggi si assiste alla discriminazione delle studentesse e degli studenti figli di famiglie che, volendo esercitare il diritto alla libertà di scelta educativa, hanno affermato questa libertà indirizzandosi verso la scuola pubblica paritaria. Discriminazione che diventa addirittura inaccettabile nei confronti di chi ha minori possibilità economica, perché queste famiglie non possono scegliere.

E’ proprio la nostra Repubblica che ha riconosciuto loro questo diritto attraverso il combinato disposto degli articoli 3 e 33 della Carta. E lo stesso ha fatto l’Europa, con le Risoluzioni del 1984 e del 2012. La dichiarazione universale dei diritti dell’uomo rivendica la libertà di scelta educativa sia per l’individuo sia per la famiglia. L’Italia non può e non deve confermarsi come la più grave eccezione negativa europea alla garanzia di questo diritto.

Chi non sceglie la scuola pubblica statale non può essere costretto a pagare due volte, prima con le tasse e poi con la retta scolastica, mentre lo Stato incassa due volte, con l’imposta e con la mancata spesa per l’alunno.

Come parlamentari dell’opposizione auspichiamo che le dichiarazioni di principio e di diritto che questo governo ha compiuto sin dal suo insediamento si traducano in opere concrete, anche a favore del pluralismo e della libertà di scelta educativa per le famiglie, senza ulteriori inaccettabili discriminazioni per quelle che intendono avvalersi delle scuole pubbliche paritarie.

Chiediamo che i genitori di quel milione e 200 mila studenti italiani che frequentano gli istituti paritari possano sentirsi figli di uno Stato di diritto che ha saputo garantire finalmente, dopo ben 67 anni, il più naturale dei diritti, riconosciuto dallo stesso Stato ancor prima dell’Europa.

È da oltre 30 anni che l’Europa ci richiama alle nostre responsabilità: è tempo di assumercele.

La scelta degli strumenti più idonei per il raggiungimento di un’effettiva parità è vasta e la sua applicazione può essere graduale. Un sistema fondato – nel breve periodo – sulla detrazione fiscale, seguito – nel medio periodo – dal buono scuola, sulla base del costo standard, potrebbe essere un primo significativo passo verso una soluzione di tipo europeo. Ricordando di prevedere risorse per il diritto allo studio, che nel sistema nazionale pubblico segue lo studente e non la tipologia di scuola, dall’integrazione dei diversamente abili ai corsi di recupero alle innovazioni tecnologiche.

Chiediamo a tutti gli Italiani e a tutti i parlamentari e gli esponenti politici ai diversi livelli, che credono nella libertà di scelta educativa e in un sistema scolastico libero e pluralistico, di sottoscrivere questo appello insieme a noi!

Elena Centemero (Responsabile Scuola e Università Forza Italia), Renato Brunetta (Capogruppo Forza Italia Camera dei Deputati), Lara Comi (Europarlamentare Forza Italia, Vice Presidente PPE), Rocco Palese (Capogruppo V Commissione Bilancio Forza Italia), Deborah Bergamini (Forza Italia, Membro PPE), Mara Carfagna (Responsabile Dipartimento “Libertà civili e Diritti umani” Forza Italia), Ignazio Abrignani (Forza Italia), Giuseppina Castiello (Forza Italia), Sestino Giacomoni (Forza Italia), Cosimo Latronico (Forza Italia), Antonio Palmieri (Forza Italia), Massimo Palmizio (Forza Italia), Giovanna Petrenga (Forza Italia), Catia Polidori (Forza Italia), Renata Polverini (Forza Italia).

Roma, 02 Marzo 2015

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