Osa sapere: una sfida per l’Europa

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Il latinista e storico dell’antichità Ivano Dionigi non manca di ricordare ai sovranisti di oggi che la grandezza e la solidità della Roma antica si sono fondate sulla sua capacità di trasformare i nemici, barbari compresi, in cittadini (cives): “L’avevano capito i Romani i quali fondarono la potenza duratura dell’Impero sulla concessione della cittadinanza a tutti coloro che provenivano da ogni parte del mondo, mentre Sparta e Atene, pur così potenti militarmente, decaddero ben presto proprio per non aver accolto e integrato gli stranieri”.

Un compito che oggi, comunque, non potrebbe essere assolto da nessuno dei singoli Stati che fanno parte dell’Unione europea, nemmeno dalla Germania unificata dopo il 1989 ma uscita irrimediabilmente sconfitta dalla tragica allucinazione egemonica del nazismo. Solo la solidarietà e la coesione tra tutti gli Stati europei sarebbero oggi in grado di reggere la concorrenza economica e militare con le potenze planetarie, gli Stati Uniti e la Cina per primi ma anche l’India e altri soggetti nazionali e internazionali emergenti nel continente asiatico e in quello africano.

Questa oggettiva convergenza di interesse tra i diversi Stati a costruire una prospettiva strategica solidale e condivisa non è tuttavia riconosciuta dalle classi dirigenti nazionali, manca di una base politico-culturale forte e unificante. Eppure l’Europa, riflette Dionigi, un collante ce l’avrebbe: è il suo ricco patrimonio culturale, che da questo punto di vista ne fa tuttora la parte del mondo più creativa e competitiva, e che è alimentato dalla rete delle Università sparse in tutto il suo territorio. Una rete interattiva, collaborativa e meritocratica. Forse i politici dell’attuale Europa divisa e litigiosa potrebbero trarre qualche utile indicazione di marcia dal sistema delle Università e dal loro modello di cooperazione. “Forse quella delle Università”, suggerisce Dionigi, “è l’unica idea e realtà di identità europea che resiste alle varie Brexit, ai nazionalismi, ai colpi di Stato”.