Open Data, dal 9 marzo il Portale dei dati della scuola

Nasce finalmente il Portale dei dati della scuola, nella logica della massima trasparenza e accessibilità. Un evento che non può non essere salutato con piacere, nell’auspicio che il Portale sappia anche corrispondere effettivamente alle aspettative dei tanti soggetti che seguono da vicino il sistema nazionale d’istruzione.

Nel testo programmatico della Buona Scuola, presentato nel settembre 2014, compariva, tra altri annunci di innovazione, il Data School nazionale, presentato in questi termini: “Saranno inoltre coinvolte tante altre amministrazioni, compresi l’Istat e il Garante per la Privacy. Tutti hanno l’esigenza di fare comprendere i propri dati, le sfide di bilancio, di amministrazione, di policy. Il MIUR ha il desiderio di coinvolgere i ragazzi in quella che diventerà a regime una Data School nazionale. Perché lavorare con i dati è una competenza chiave del nostro tempo, e utilizzarli per produrre inchieste, storie, visualizzazioni i modi migliori per applicarla.”

Il termine Data School è poi scomparso dalla legge 107/15, ma ne è rimasta la sostanza, definita dal comma 136 e seguenti: “È istituito il Portale unico dei dati della scuola”.

E il prossimo 9 marzo, in occasione della settimana dell’amministrazione aperta, il MIUR, come recita un comunicato, “renderà disponibile il Portale unico dei dati della scuola, un archivio web ricco di dati e informazioni da scaricare e consultare on line, liberamente senza autenticazione o identificazione. Una navigazione semplice e intuitiva permetterà a tutti di accedere e navigare per conoscere e approfondire il sistema di istruzione. A portata di un clic, saranno a disposizione i dati delle scuole, degli studenti, del personale scuola e tanto altro…”

Un impegno, una sfida: per l’impianto del Portale dei dati è previsto un finanziamento di un milione di euro, mentre per la sua gestione la legge 107/15 ha stanziato 100 mila euro l’anno.