Ok ai concorsi, ma senza esagerare

Ai tempi dell’ex ministro Profumo il sistema scolastico nazionale ha ripreso, secondo il dettato costituzionale, la strada maestra del reclutamento tramite il concorso, abbandonata colpevolmente per oltre dodici anni. Il ministro Giannini l’ha continuata e anche la ministra Fedeli ha indicato quella via per dare stabilità al sistema. Tutto questo, s’intende, garantendo il contestuale reclutamento attraverso il percorso parallelo delle GAE.

Regolare cadenza triennale dei concorsi con Profumo e con la Giannini, ma invece con la Fedeli la cadenza dovrebbe cambiare, secondo la previsione dello schema di decreto sulla formazione e il reclutamento dei docenti della secondaria.

Il comma 2 dell’art. 3 dello schema prevede infatti che “Il concorso è bandito … con cadenza biennale…”. Ok alla strada del reclutamento tramite concorso per esami, ma forse lo schema pecca un po’ di ottimismo, e anche di miopia.

Un concorso ogni due anni? Se si guarda a come sta andando il concorso 2016, viene da tremare. Bandito un anno fa con l’obiettivo di chiudersi entro agosto 2016, attualmente ha concluso tre quarti delle procedure concorsuali previste, mentre molte delle 354 procedure concorsuali ancora in fase di svolgimento non hanno pubblicato gli esiti delle prove scritte e concluderanno gli orali, si spera, prima dell’estate.

La ministra Fedeli ha informato i parlamentari delle Commissioni cultura che “Nel corso dei prossimi mesi e comunque in tempo utile per l’inizio dell’anno scolastico, terminerà anche il concorso bandito nel 2016 per 63.712 posti di docente”: con un anno di ritardo, rispetto al previsto.

Infatti, contrariamente a quanto sperava il ministro Giannini che aveva assicurato la conclusione del concorso al termine dell’anno scolastico 2015-16, più della metà delle procedure si sono svolte nell’anno scolastico successivo.

Se poi si considera che il concorso per reclutare i professori consterà di due prove scritte, una successiva all’altra, prevedendo che il superamento della prima consenta l’accesso alla seconda, si può ben immaginare come si dilateranno i tempi per pervenire finalmente alla prova orale conclusiva. Serviranno tutti e due gli anni per concludere, poi, senza pausa, cominciare di nuovo.

Ma c’è dell’altro. I concorsi per scuola dell’infanzia e scuola primaria, unitamente al sostegno per questi due settori, non coinvolti nel nuovo decreto legislativo, continueranno ad avere cadenza triennale.

E così negli USR si incroceranno i concorsi biennali e triennali, senza respiro. Di concorsite si può anche morire…