Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Ocse, in Italia disparità di genere al top

Ragazze più studiose ma svantaggiate. Il caso della matematica

Sono più diligenti, ma hanno meno fiducia, meno aspettative e più ansie dei loro coetanei maschi, e questo si traduce in un grosso svantaggio nei percorsi formativi e quindi professionali e lavorativi.

E’ il ritratto delle ragazze italiane nel rapporto “L’Abc dell’uguaglianza di genere nell’istruzione” pubblicato oggi dall’Ocse che vede la Penisola al top quanto a disparità, con ricadute negative anche sullo sviluppo economico.

Tra le aggravanti, il ruolo dei genitori che penalizza ancor più le ragazze. “L’Italia, quanto a ‘gap’ di, genere nella scuola fa decisamente peggio della media Ocse. Il divario a sfavore delle ragazze è molto forte, uno dei più accentuati“, sottolinea Francesca Borgonovi, economista dell’Ocse, tra le autrici dello studio, in un colloquio con Radiocor.

Significativo è il caso della matematica. L’Italia è uno dei paesi dove le differenze di genere a favore dei maschi in matematica sono maggiori. Nel ‘problem solving’, la differenza a favore dei maschi è di 24 punti contro una media Ocse di 16 punti e tra gli studenti più bravi il divario raggiunge 39 punti contro la media di 24 punti. Solo Israele e Colombia hanno un ‘gap’ più ampio. In paesi come la Finlandia, all’opposto, non esiste alcuna differenza tra maschi e femmine in questo indicatore.

Al tempo stesso le ragazze sono più studiose dei coetanei (10 ore la settimana dedicate ai compiti a casa, record Ocse, contro le 7 dei maschi), più attente in classe e hanno una minore tendenza ad essere bocciate (14% contro il 20%). Grazie all’impegno scolastico hanno una maggiore familiarità dei ragazzi con la matematica pura e formale, ma nei test Pisa in cui viene – appunto – chiesto un approccio meno curricolare, cioè di formulare situazioni concrete in termini matematici o di ‘pensare da scienziati’, hanno risultati inferiori. “L’Italia ha anche una tra le maggiori differenze, in termini di fiducia e ansia tra studenti, a sfavore delle ragazze. Sono tutti fattori che concorrono ad aumentare il divario di performance“, spiega Borgonovi.

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