Occupazione del liceo Pitagora: il punto di vista degli studenti

Studenti occupano il loro liceo, la preside non solo decide di sospenderli, ma anche di sanzionarli con il pagamento di un contributo che arriva fino a 450 euro. Un pugno di ferro quello utilizzato dalla dirigente del liceo Pitagora di Rende, Elisa Policicchio. Tuttoscuola ha intervistato il rappresentante di Rete degli Studenti, Gianmarco Manfreda che ha seguito da vicino l’accaduto, per capire meglio come vivono gli studenti e le loro famiglie la decisione della preside.

Gianmarco, puoi raccontarci meglio come si è svolta l’occupazione del liceo Pitagora? Ci sono stati danni all’istituto?
“Appena abbiamo saputo dell’occupazione e della forza con cui era stata voluta dagli studenti del Liceo Pitagora, ci siamo messi subito in contatto con i rappresentanti per comprendere meglio la situazione. Al momento è stato comunicato agli studenti che l’occupazione ha recato danni alla scuola pari a 50.000€, ma non è stata ancora fornita alcuna perizia ufficiale”.

E’ vero che è stata usata la creolina per cospargere alcune aule? Poteva essere molto pericoloso…
Pare che sia stata utilizzata questa sostanza. Certamente si tratta di una sostanza tossica e dannosa se non utilizzata correttamente: i suoi vapori possono provocare gravi infiammazioni. Il dubbio e la preoccupazione dei rappresentanti degli studenti nasce dal fatto che la ditta che si è occupata della disinfestazione non sia stata chiara. La dirigente, anche su sollecitazione degli stessi studenti, non ha provveduto a certificare poi la sicurezza dei locali scolastici. Questo, infatti, è stato uno dei motivi scatenanti le varie proteste verso la fine di ottobre e dell’occupazione nei primi giorni di novembre”.

Come stanno rispondendo gli studenti e le loro famiglie alle sanzioni della preside? Hanno intenzione di accettarle?
Assolutamente no. Stabilire arbitrariamente una quota che va dai 70 ai 450 euro per pagare dei danni che non sono ancora stati ufficializzati non può trovare d’accordo studenti dei quali non è accertata la diretta responsabilità su questi danni“.

Cosa potrebbe succedere qualora qualcuno degli studenti si rifiutasse di pagare il contributo stabilito dalla preside?
Essendo stato stabilito senza alcun motivo, al mancato pagamento del contributo non possono corrispondere sanzioni di alcun tipo. È fondamentale prima accertare per bene l’ammontare dei danni e le responsabilità dei singoli, nel caso contrario saremo pronti ad intraprendere le vie legali“.

Voi cosa consigliate di fare a studenti e famiglie?
Certamente fintanto che non sarà fatta luce sull’accaduto e individuati i diretti responsabili dei danni in questione, non ha senso che gli studenti paghino la quota a loro richiesta“.

Come commentate la reazione della preside all’occupazione?
La reazione della Dirigente è stata assolutamente fuori luogo e intimidatoria nei confronti degli studenti. Si continuano a preferire strumenti punitivi anziché il dialogo, un dialogo che sarebbe costruttivo e chiarificante e che aiuterebbe gli studenti a far valere le proprie rivendicazioni. Ci auguriamo vivamente che dopo varie sollecitazioni la Dirigente possa comprendere che le problematiche che si vengono a creare normalmente all’interno dell’ambiente scolastico non si risolvono imponendo agli studenti e alle loro famiglie il pagamento ingiustificato di un contributo“.