Notte prima degli esami

Questa è la settimana clou di tutto l’anno scolastico. E per poco meno di mezzo milione di studenti è anche la settimana che conclude, con l’esame di maturità, un percorso scolastico durato almeno tredici anni (sedici anni se si conta anche il triennio di scuola dell’infanzia).

Per quasi seicentomila studenti più piccoli è la settimana centrale del primo esame della loro vita scolastica. È vero che gli esami di terza media sono cominciati già la settimana scorsa ma lunedì 20 per tutti vi sarà la prova del fuoco con la prova nazionale Invalsi. Quest’anno presenta la novità di maggiori tempi a disposizione (15 minuti per ciascuna delle due prove) e dell’inversione dell’ordine dei test: prima quelli di matematica e poi, dopo una pausa di riposo, quelli di italiano.

Studenti e soprattutto famiglie sembrano sempre più preoccupati per questa prova nazionale, se è vero che sono in vendita con buon successo guide per la soluzione dei test. La bestia nera dell’esame di licenza, in particolare, per la prova di matematica, è proprio dentro i test Invalsi.

Per la maturità, scontata la predisposizione di strumentazione tecnologica e informatica per by-passare l’isolamento delle aule d’esame, ricorrendo ai telefonini di ultima generazione, sono spuntati i microbignamini in carta sottile, quasi miniaturizzati, da nascondere agevolmente agli occhi vigili dei commissari.

La novità vera di questi esami 2011 sta però nella presa di posizione di centinaia di professori e dirigenti scolastici che hanno sottoscritto e reso pubblica una Dichiarazione per la correttezza degli Esami di Stato, dichiarando espressamente: “Ci impegneremo per far sì che gli esami si svolgano in un clima sereno, ma nel rispetto della legalità, dell’equità e dell’imparzialità”.

“È la rappresentanza di un’Italia – si legge in un comunicato del “Gruppo di Firenze per la scuola del merito e della responsabilità – che si assume le sue responsabilità contro la tacita regola del “chi te lo fa fare” e che difende e incoraggia la lealtà, il rispetto delle regole, l’equità, il riconoscimento del merito. Grazie a loro, sta crescendo la consapevolezza del ruolo decisivo della scuola nella formazione culturale morale, dei cittadini di domani”.