Norme disciplinari che vengono da lontano

Le sanzioni contro i reati commessi dagli insegnanti esistono già. È vero, anche se sono state definite più di 40 anni fa. E sono 23 anni (1995) che Aran e sindacati hanno dichiarato l’intenzione – ribadita ad ogni tornata contrattuale – di ridefinire le procedure, evidentemente convinti che vadano aggiornate.

Le sanzioni disciplinari vennero inserite in uno dei famosi decreti delegati del 1974 che a loro volta le avevano riprese dal testo unico degli impiegati civili dello Stato varato nel 1957, cioè 61 anni fa.

L’intera materia confluì, senza alcuna variazione, nel Testo Unico delle norme in materia d’istruzione (decreto legislativo 297/1994), 24 anni fa.

Poiché gli interventi disciplinari nei confronti del personale costituiscono materia contrattuale,  possono essere ridefiniti e aggiornati in sede di rinnovo del CCNL. Attraverso il Contratto è quindi possibile aggiornare le norme in base a nuovi contesti sociali, e soprattutto ridefinirne procedure, tempi di irrogazioni delle sanzioni e soggetti incaricati di farlo.

Il contratto 1994-1997 si limitò a confermare quanto già previsto dal Testo Unico, fresco di stampa, ma assunse anche l’impegno di ridefinire le norme disciplinari del personale docente con apposito accordo da stipulare nei 60 giorni successivi all’entrata in vigore della legge di riordino degli organi collegiali (era il 6 luglio del 1995, data in cui fu firmato il contratto).

La riforma degli organi collegiali non arrivò e le norme disciplinari rimasero invariate.

Nel successivo CCNL 2002-2005 vi fu nuovamente la conferma delle vecchie norme disciplinari e, ancora una volta, l’eventuale aggiornamento in sede contrattuale della materia disciplinare venne rinviato  a decorrere dai 30 giorni successivi all’entrata in vigore della legge di riordino degli organi collegiali.

Ma, nonostante l’avvento dell’autonomia delle istituzioni scolastiche che esigeva nuovi organi per il governo della scuola, la riforma degli organi collegiali non arrivò e così, anche il CCNL 2006-2009 – l’ultimo ad oggi – confermava le disposizione del Testo Unico, prevedendo tuttavia che “Nel rispetto delle competenze degli organi collegiali ed in attesa del loro riordino, al fine di garantire al personale docente ed educativo procedure disciplinari certe, trasparenti e tempestive, entro 30 giorni dalla stipula del presente contratto, le Parti regoleranno con apposita sequenza contrattuale l’intera materia”.

Senza attendere la riforma degli organi collegiali, il contratto impegnava, dunque, le parti a ridefinire entro 30 giorni la materia contrattuale in una specifica sequenza.

Sequenza contrattuale sulla materia disciplinare che però non è mai stata attivata.

Forse ora è arrivato il momento di metter mano per davvero alla rivisitazione dell’intera materia disciplinare per i docenti, anche perché, mentre manca tuttora l’aggiornamento per loro, lo stesso CCNL 2006-2009, invece, ha ampiamente rivisitato le norme disciplinari per il personale ATA con interventi puntuali.