Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

‘Natale siamo noi’. Ma non per tutti…

A seguito delle recenti polemiche sull’opportunità di celebrare il Natale nelle scuole con forti presenze di allievi di fede non cristiana, un gruppo di deputati di Forza Italia, tra i quali il coordinatore Sandro Bondi, ha rivolto un appello al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per “impedire che il Natale venga cancellato dalle scuole italiane“. E a sostegno dell’appello è stato perfino realizzato un sito internet (www.natalesiamonoi.it), che ha raccolto finora l’adesione di oltre 2.000 persone.
Immediata la reazione del ministro Fioroni. “Cancellare il Natale dalla scuola italiana? Ci mancherebbe altro“, ha detto, “facciamo pure la mostra dei presepi al Ministero”. E in effetti, proseguendo una consuetudine ormai di anni, alcune originali rappresentazioni dei presepi, realizzate dagli allievi di istituti artistici, sono ospitate agli ingressi principali del Ministero.
Il fatto è che non esiste, né può essere imposta dal Ministero alle scuole, alcuna disposizione in materia. Caso mai, se c’è un organo abilitato a valutare e a decidere in merito, è il Consiglio di circolo o di istituto, che a norma del Regolamento dell’autonomia, art. 3, adotta il Piano dell’Offerta Formativa, definito come “il documento fondamentale dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche” (comma 1). Il POF, elaborato dal collegio dei docenti, “riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale” (comma 2). E’ in questo ripetuto accenno alla dimensione culturale che potrebbe trovarsi il fondamento della legittimazione delle scuole a decidere sull’opportunità di celebrare il Natale.

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