Monitoraggio sulle Indicazioni: molta autonomia e poca rete scolastica

Il monitoraggio dell'ANSAS: un interessante spaccato della scuola italiana

La legge sulle semplificazioni varata nei giorni scorsi dedica una particolare attenzione al rafforzamento dell’autonomia scolastica e al sistema delle reti tra istituzioni scolastiche.

Su quei due argomenti di così stretta attualità, la relazione per il monitoraggio sulle Indicazioni del 1° ciclo, pubblicata dal Miur, dedica una apposita sezione nel formulario generale mettendo in evidenza dati interessanti, a cominciare dal fatto che, stando alle risposte delle oltre 10mila scuole che hanno risposto al questionario, ben il 97% dichiara di utilizzare complessivamente gli strumenti dell’autonomia.

Le scuole, soprattutto quelle statali, si avvalgono dell’autonomia per l’ampliamento dell’offerta formativa. Sono molte le istituzioni che adottano una flessibilità oraria, mentre poco meno della metà ha articolato il collegio dei docenti in commissioni.

L’utilizzo di una quota del curricolo di istituto, previsto dal regolamento dell’autonomia, è praticato in quantità ridotta, soprattutto da parte delle scuole paritarie. Come dire, insomma, che va bene il curricolo che c’è e la sua articolazione tra le discipline.     

Per quanto riguarda, invece, le reti scolastiche previste dal regolamento dell’autonomia (dpr 275/1999) sono attuate più al nord che al sud, meno nelle paritarie che nelle statali.

Per compiti diversi, comunque, il 78% delle scuole dichiara di essere associato in rete. Per fare che?   

Le circa 8 mila scuole che hanno risposto positivamente hanno indicato che le reti sono state costituite soprattutto per formazione e aggiornamento e attività didattiche.

Poco meno di un terzo dichiara di utilizzare la rete attività di orientamento e ricerca e sperimentazione (29%).

Modesto risulta inoltre l’utilizzo delle reti per documentazione, valutazione e certificazione oppure per servizi amministrativi.

Rispetto, dunque, alle nuove finalità della rete previste dalla legge sulle semplificazioni, l’attuale situazione delle reti risulta ancora in una situazione piuttosto “gracile”.