Mobilità, sindacati soddisfatti, Fedeli: ‘Stabilire un cronoprogramma di lavoro’

Soddisfazione generale da parte di tutti i sindacati. O meglio, quasi tutti. Alla firma dell’accordo sulla mobilità 2017/18 di ieri, 29 dicembre, tra Ministero e sindacati, Gilda Insegnanti non si è unita al giubilo generale. Non ha firmato l’intesa, quindi, pur dichiarando di apprezzare il lavoro e l’impegno della ministra e delle parti. 

La Gilda riconosce e apprezza il lavoro delle delegazioni e l’impegno e la disponibilità della ministra che hanno permesso una svolta nelle relazioni sindacali – fa sapere in una nota il sindacato – Ritiene tuttavia che pur in presenza di aperture quali la deroga al vincolo triennale per tutti e la possibilità di esprimere alcune preferenze su scuola per tutti non si possa accettare che la maggior parte dei docenti venga collocata negli ambiti territoriali e sottoposta alla individuazione per competenze ovvero alla chiamata diretta. La nostra delegazione ha proposto che venga allegata al CCNI mobilità per il 2017/18 una tabella di valutazione specifica per l’assegnazione dei docenti dall’ambito alla scuola in maniera da poter eliminare qualsiasi discrezionalità da parte dei dirigenti scolastici ed in questo senso darà il proprio contributo nel tavolo contrattuale. Non essendo stata recepita questa proposta la Gilda per coerenza con le battaglie sostenute contro la legge 107/2015 ha deciso di non siglare l’intesa politica.

Soddisfazione più tangibile negli altri sindacati, quelli che invece l’intesa l’hanno siglata. “Non è stato un lavoro semplice – ha dichiarato Maddalena Gissi, Cisl Scuola – perché si è trattato anche in questa occasione di far quadrare non solo i differenti punti di vista fra sindacati e MIUR, ma anche le tante esigenze diverse e fra loro in concorrenza che inevitabilmente si manifestano in partite di questo genere e di cui occorre tenere conto trovando il giusto equilibrio. Assumendosi a volte la responsabilità di scelte non facili. Ma è proprio in partite come queste che si misura la capacità di fare davvero sindacato”.

Soddisfazione anche da parte di Snals – Confsal:Il documento sottoscritto, pur non recependo tutte le istanze di cui lo Snals-Confsal era portatore – dichiara il sindacato in un comunicato stampa – realizza di fatto un superamento per molti aspetti di alcuni degli inaccettabili vincoli previsti dalla legge 107/2015“.

In definitiva un buon accordo – sottolinea anche Pino Turi, Uil Scuola – che va trasformato in articolato specifico e che rappresenta un primo passo di un progetto più complessivo che, partendo proprio dallo strumento contrattuale, può governare un sistema complesso come quello della scuola, superando le rigidità della legge, la burocrazia fine a se stessa e le procedure senza risultato”.

Alle grida di giubilo dei sindacati si aggiungono anche quelle di Flc Cgil:Finalmente va in porto una battaglia storica della Flc Cgil che da tempo si batte per affermare la pari dignità del lavoro svolto con contratto a tempo determinato con quello a tempo indeterminato e per l’equiparazione del servizio prestato nei diversi ordini di scuola”.

Al coro dei sindacati si aggiunge anche la voce della ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli: “Abbiamo tutti collaborato avendo come obiettivo il miglioramento delle condizioni della scuola, pensando a chi a scuola lavora e a chi la frequenta”. Ci sono state, prosegue Fedeli, anche “una qualità e un’assunzione di responsabilità nei tempi di chiusura dell’accordo, che dimostrano la serietà di chi si è seduto attorno al tavolo: del decisore politico, dell’amministrazione, delle rappresentanze dei docenti”. L’inquilina di Viale Trastevere pare poi rimboccarsi le maniche, pensare già al nuovo anno scolastico: “Vogliamo aprire l’a.s. 2017/2018 nelle migliori condizioni. Per questo stabiliremo un cronoprogramma di lavoro molto preciso che, a partire dall’intesa, tappa per tappa, dalla mobilità alle assunzioni, all’assegnazione delle supplenze, garantisca al sistema di poter funzionare al meglio e agli studenti di avere docenti in cattedra e una scuola che funzioni dal primo giorno”.