#MiStaACuore: la comunità di Tuttoscuola ricomincia l’anno scolastico da Barbiana

L’appuntamento era per sabato, 12 settembre. Nell’anno dell’emergenza e del distanziamento, dell’educazione civica che forse partirà e forse no, dei banchi con le rotelle e delle scuole inagibili, dell’ansia e della paura, Tuttoscuola decide di ripartire da Barbiana e dai valori che la vita di Don Lorenzo Milani ha testimoniato nel suo “esilio”, così come lo ha definito Michele Gesualdi, tra i primi studenti della scuola di Barbiana. E decide di farlo insieme a un gruppo di maestre provenienti da tutta Italia e che fanno parte della comunità di Tuttoscuola.

Da sempre intendiamo la scuola come luogo di incontro, di scambio e di educazione; questi valori ci spingono a orientare il nostro lavoro in una logica di comunità, come testimoniato dalle molte iniziative realizzate in tal senso, tra tutte ricordiamo il progetto “La Scuola che Sogniamo”, coordinato da Italo Fiorin, nel quale facciamo conoscere le migliori esperienze di scuola in Italia con l’obiettivo di realizzare insieme un sogno e contribuire, in compagnia e dal basso, all’arricchimento culturale e professionale della scuola italiana.

Nel momento in cui la preoccupazione è sulla scuola del presente scegliamo dunque, in maniera apparentemente anacronistica, di incontrarci a due giorni dalla ripresa della scuola, con cinquanta maestre di tutta Italia che hanno aderito alla proposta formativa di Tuttoscuola alle pendici del monte Giovi per riflettere insieme su quale scuola vorremmo costruire, e metterci in cammino, questa volta non solo in maniera metaforica, per tentare di costruirla veramente questa scuola.

Chi non conosce Barbiana forse non sa che per arrivare alla piccola canonica che ha ospitato la scuola più famosa dal dopoguerra, bisogna salire per un ripido sentiero nel quale è possibile leggere su dei pannelli gli articoli della Costituzione. Man mano che ci si avvicina alla meta il visitatore ha dunque la possibilità di riflettere sull’importanza della base della nostra democrazia e sulla Carta che è stata una delle stelle polari dell’insegnamento del maestro toscano. Mi sembra un particolare di non poco conto questo, visto che dopo molti anni l’educazione civica ritorna tra i banchi di scuola, anche se in pochi sembrano accorgersene. Ripartire dalla Costituzione per costruire una proposta formativa per i cittadini dell’oggi, perché quando diciamo che gli studenti sono i cittadini del domani, forse un po’ li offendiamo e secondo me, ma potrei sbagliare, neanche don Lorenzo accetterebbe una definizione così tanto approssimativa.

Se l’educazione civica segnerà dunque le tappa dalla nostra salita, una volta arrivati avremo l’occasione d’incontrare chi la scuola di Barbiana l’ha vissuta ed abitata veramente, cinquant’anni fa. Questo nostro incontro è realizzato anche grazie alla fondazione Don Milani, che ci ha accolto e che con entusiasmo ci ha permesso di riservarci un po’ di tempo, prima di essere travolti da un anno complesso ed impegnativo. Abbiamo raccontato in diretta sui social questa bella esperienza per condividerla con tutti, anche con chi avrebbe voluto partecipare e non ha potuto farlo e con chi semplicemente vorrebbe ricominciare l’anno scolastico ponendoci i nostri stessi obiettivi e partendo dai nostri stessi valori. E’ possibile ripercorrere la giornata sulla pagina Facebook di Tuttoscuola attraverso gli hashtag #RicomincioDaBarbiana e #MiStaACuore.

Perché Barbiana? Perché proprio lì e non in un altro luogo? Perché per noi è il luogo dell’innovazione didattica e della riflessione, della didattica su misura, della personalizzazione e dell’individuazione di strategie efficaci. Perché “ci sta a cuore”. Don Lorenzo Milani per aiutare i suoi studenti a superare la paura dell’acqua vi costruì una piscina, che questa mattina vedremo, che sicuramente non sarà a norma per i criteri di oggi, ma che aiutò i suoi studenti a superare una paura atavica per un montanaro.

Costruirono un astrolabio e per i libri lavoravano giorni solamente sulla scelta di una parola. Un’attenzione ai bisogni, alle necessità e alle curiosità di tutti gli alunni. Contemporaneamente il lavoro del Priore era teso ad aiutare gli studenti a comprendere la realtà nella quale vivevano, realizzando una visione politica della scuola, nel senso di amore e cura della società.

Questi stessi valori sono il cuore del nostro modo di lavorare, costituiscono e ci aiutano a costruire giorno dopo giorno una logica di comunità, che molti citano, ma pochi riescono poi a costruire veramente.

Siamo stati a Barbiana per questo. Non per pensare al passato o per seguire una moda, ma per cercare una base, delle fondamenta che possano aiutarci a costruire una scuola inclusiva, moderna, impegnata e capace di sviluppare competenze in tutti i suoi alunni, in altre parole la scuola che sogniamo. 
E buon anno scolastico a tutti.

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