Mense scolastiche romane: a rischio per molti alunni con la riapertura delle scuole?

Quando a settembre le scuole riapriranno, potrebbe verificarsi un grave disservizio in molte scuole romane, a causa della non attivazione dei servizi di mensa in autogestione.

A farne le spese sarebbero migliaia e migliaia di bambini e alunni delle scuole statali dell’infanzia e della primaria, oltre ad alcune centinaia di alunni di scuola secondaria di I grado.

Per quale ragione l’attivazione dei servizi di mensa rischia lo stop? È presto detto.

Da molti anni i servizi di mensa nelle scuole della capitale seguono due tipi di gestione: una diretta da parte del Comune capitolino e una affidata in autogestione alle singole istituzioni scolastiche in base ad un capitolato definito dalla stessa Amministrazione comunale che finanzia il servizio.

Le due tipologie di gestione sembra che in questi anni non abbiano sollevato problemi, fino a quando, alcuni mesi fa, a sorpresa, il Comune ha deciso diversamente, informando tutte le istituzioni scolastiche che il servizio di mensa in autogestione sarebbe stato sostituito dall’anno prossimo dalla gestione diretta da parte del Comune.

Fine di una esperienza (la mensa in autogestione), dunque, motivata, con tutta probabilità, dalla previsione di risparmiare sugli utili dell’autogestione. Utili che le scuole, d’intesa con il Comune, utilizzava per le piccole manutenzioni, esentando i vari Municipi dagli interventi minimi.

Ieri, però è arrivata una notizia sconcertante: poiché il Comune non è riuscito ad emanare in tempo utile i bandi europei per gli appalti dei propri servizi in gestione diretta, ha disposto la proroga di un anno (30 giugno 2018) dei contratti con le varie ditte preposte.

In questo modo i servizi di mensa a gestione diretta continueranno a funzionare in attesa del nuovo bando, ma i servizi di mensa in autogestione che fine faranno?

I contratti con le ditte preposte per la mensa in autogestione non sono stati rinnovati dalle scuole per effetto della delibera comunale dei mesi scorsi. In questo modo molte scuole e migliaia di alunni a settembre non potranno avvalersi della (annunciata) gestione diretta da parte del Comune, ma non disporranno nemmeno della autogestione annullata dall’ordinanza della Giunta capitolina.

Per evitare la totale interruzione delle mense scolastiche, l’autogestione dovrà continuare necessariamente per un altro anno almeno, ma tra bandi e nuove gare d’appalto è prevedibile che all’apertura del prossimo anno scolastico le scuole dell’infanzia e le primarie a tempo pieno rischieranno di funzionare – non per responsabilità dei dirigenti scolastici romani – solo al mattino per mancanza del servizio di mensa. Panino e cestino?