Microsoft lancia Ambizione Italia, Cominelli: ‘Vogliamo insegnanti che sappiano usare la tecnologia’

Anche Microsoft presente a Didacta Italia 2018, il più importante appuntamento fieristico dedicato all’istruzione che si svolge da oggi, 18 ottobre, fino a sabato, 20 ottobre 2018. “Competenze digitali e nuovi ambienti di apprendimento con Office 365” è il titolo del convegno Microsoft che ha lo scopo di aiutare gli insegnanti a utilizzare la tecnologia a scuola. Didacta guarda al futuro e Microsoft dà una mano investendo sulla formazione dei giovani con il lancio di un progetto, Ambizione Italia. Barbara Cominelli, Direttore Marketing&Operations di Microsoft, ha dichiarato: “Si comincia dalla scuola

L’annuncio di Ambizione Italia è arrivato proprio poche settimane fa. Si tratta di un progetto di ecosistema per accelerare la trasformazione digitale in Italia, facendo leva sulle opportunità offerte dall’Intelligenza Artificiale e sulla formazione avanzata.

L’iniziativa avviata alla fine dello scorso settembre si traduce in un articolato programma di formazione, aggiornamento e riqualificazione delle competenze, in linea con i nuovi trend tecnologici e le richieste del mercato del lavoro, con l’obiettivo di contribuire all’occupazione e alla crescita del Paese. Partner in prima linea nell’iniziativa The Adecco Group, LinkedIn, Invitalia, Cariplo Factory e Fondazione Mondo Digitale, con cui Microsoft si propone di coinvolgere oltre 2 milioni di giovani, studenti, NEET e professionisti in tutta Italia entro il 2020, formando oltre 500.000 persone e certificando 50.000 professionisti. Si tratta di una piattaforma aperta al contributo di  player diversi, che entreranno a far parte di Ambizione Italia nel corso dei prossimi mesi. In particolare, all’impegno di Microsoft in attività di formazione e avvicinamento alle digital skills, con un investimento pari a oltre 100 milioni di Euro, si associa un iniziale investimento di The Adecco Group pari a 6 milioni di euro per la realizzazione di Phyd, la nuova piattaforma per la formazione professionale sviluppata sulle skill del futuro.

“In Italia il tasso di disoccupazione resta tra i più alti in Europa – secondo Eurostat 10,4% contro 8,2% dell’Eurozona e 30,8% in termini di disoccupazione giovanile contro 16,6% – ed al contempo esiste un grande divario tra le competenze richieste e le skill disponibili sul mercato. Una dicotomia che rallenta la crescita e che è possibile superare solo puntando sulla formazione, per far evolvere il Paese al passo con i tempi e con i nuovi trend tecnologici”, ha commentato Silvia Candiani, Amministratore Delegato di Microsoft Italia.

 “Le competenze digitali sono divenute imprescindibili nel mondo odierno – ha detto il Ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti -. Bisogna lavorare per sopperire al problema del mismatch tra il fabbisogno professionale delle imprese e l’offerta formativa. Serve una formazione che vada di pari passo con le tecnologie, e in questo senso il ruolo della scuola resta basilare nel consentire ai nostri studenti di sviluppare le loro attitudini e capacità. Imprese e scuole devono essere alleate e collaborare sempre più sinergicamente. Integrare i giovani nel mondo del lavoro con un’istruzione adeguata e di qualità è la necessità più impellente. Apprezzo particolarmente l’attenzione da parte di Microsoft sul fronte della responsabilità sociale d’impresa. Auspico sempre più che grandi multinazionali investano sulla formazione dei giovani: significa guardare al futuro della nostra società con speranza ed energia. Progetti di rilievo come Ambizione Italia sono un’importante testimonianza in questo senso”.

Sull’Intelligenza Artificiale in Italia c’è un grandissimo interesse – ha detto Cominelli in un’intervista a IlGiornale.it dello scorso 12 ottobre -. Le aziende ne capiscono le opportunità, però solo il 15% di loro sta facendo progetti al riguardo. In Europa, per dire, il numero è il doppio”. E allora come fare per ribaltare questo dato? Partendo “Dalla scuola – dice ancora Cominelli -. Sì, è vero: dai presidi agli insegnanti c’è da abbattere un muro di diffidenza. Ma nei ragazzi c’è ricettività: da lì arriveremo ai professori. Non vogliamo creare insegnanti esperti, ma insegnanti che sappiano usare la tecnologia“.