Il metodo delle relazioni pagherà?

Da parte della ministra dell’istruzione Fedeli e dei suoi sottosegretari c’è indubbiamente aria nuova, uno stile diverso, un atteggiamento aperto nelle relazioni con le istituzioni e con il mondo sindacale.

Non è stato soltanto il rapporto con i sindacati a segnare un cambiamento radicale rispetto alla precedente gestione del ministro Giannini, conseguente – hanno osservato maliziosamente in molti – alla consonanza di esperienza personale della Fedeli, ex-sindacalista di lungo corso.

C’è da parte della ministra anche un diverso e più importante atteggiamento, di ascolto soprattutto, verso il Parlamento e, in particolare, nei confronti con le commissioni cultura e istruzione delle Camere, come è apparso giovedì scorso anche nel presentare le Linee programmatiche del suo dicastero con questo esordio preliminare: un” percorso di lavoro dei prossimi mesi, che immagino come un susseguirsi di passaggi e scelte da realizzare con la massima condivisione possibile”.

Inoltre, se si leggono i resoconti più recenti dei lavori della commissione cultura e istruzione della Camera dei deputati, non si può non rilevare la presenza, pressoché continua e in ascolto, del sottosegretario Vito De Filippo sulle relazioni e sulle prime discussioni relative agli schemi dei decreti legislativi della Buona Scuola.

Sembra emergere nell’insieme, come linea operativa della ministra Fedeli (e della sua squadra), una ricerca di metodo concertativo e di mediazione, frutto, questo sì, della sua lunga esperienza di sindacalista. Un metodo di relazioni istituzionali a cui si aggiunge il suo atteggiamento pragmatico di operatività concreta che sta connotando la sua azione.

Tra poco tempo arriveranno anche i fatti che consentiranno di valutare se al metodo indubbiamente positivo delle relazioni seguiranno risultati altrettanto positivi.

Non sarà facile, perché la pace sociale – una condizione importante per il mondo della scuola – non si può ottenere a tutti i costi, stravolgendo, ad esempio, gli elementi basilari della Buona Scuola.