Maturità 2020 in presenza: ancora perplessità dei presidi sulla sicurezza. Mancano candidati a presiedere le commissioni

Ancora dubbi sullo svolgimento della maturità 2020 in presenza. L’età media dei commissari supera infatti i 55 anni e ancora non si sono trovati abbastanza candidati a presiedere le commissioni d’esame. La paura del Covid-19 ha infatti scoraggiato tanti dirigenti e docenti dal presentare domanda. Eppure nel corso dell’audizione alla Camera dello scorso 13 maggio, la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, è stata chiara: l’esame di Stato si svolgerà in presenza, via libera anche da parte del Comitato Tecnico Scientifico. Ma i presidi nutrono ancora molte perplessità e le esprimono in una nuova lettera alla Ministra firmata da Antonello Giannelli, presidente dell’ANP, l’Associazione Nazionale Presidi.

Maturità 2020: il problema sicurezza

“Ribadisco le perplessità – si legge nella lettera di ANP -, formulate in più sedi, in merito all’opportunità di far svolgere i colloqui in presenza. Sebbene il CTS abbia autorizzato tale modalità di esame, mi corre l’obbligo di sottolineare che l’età media del personale scolastico è piuttosto elevata e che, per espresso riconoscimento dell’INAIL, i lavoratori di oltre 55 anni devono essere destinatari di particolari attenzioni e misure di prevenzione nei confronti del Covid-19. È facilmente prevedibile, inoltre, che nelle commissioni d’esame siano state inserite numerose altre “persone fragili” che potrebbero legittimamente, anch’esse, presentare istanza di sostituzione. Tale situazione minerebbe alla base uno dei principi ispiratori della formula emergenziale scelta per lo svolgimento dell’esame di Stato, ovvero l’internità delle commissioni che, ai sensi dell’art.1, co. 3, lett. c) del DL 22/2020, è elemento fondamentale per garantire la migliore valutazione degli studenti. In altri termini, molte commissioni potrebbero trovarsi ad operare eludendo, di fatto, tale disposizione primaria”.

Maturità 2020; i candidati esterni

“Poiché anche questi esami – scrive ancora ANP -, secondo la bozza dell’ordinanza, dovrebbero svolgersi in presenza, valgono integralmente le perplessità già formulate. In aggiunta a tale criticità, ritengo di dovere evidenziarne una ulteriore di carattere organizzativo. Le sessioni degli esami preliminari, infatti, si dovrebbero tenere “a partire dal 10 luglio 2020” davanti al consiglio della classe dell’istituto collegata alla commissione alla quale il candidato è stato assegnato (art. 14, co. 2 del D.Lgs 62/2017) ma, poiché gli ordinamenti delle scuole secondarie di secondo grado, in base ai piani di studio, prevedono prove su discipline diverse e che si differenziano anche nel numero e nelle modalità, sarebbe opportuno che le date di svolgimento degli esami preliminari fossero decise autonomamente da ciascuna istituzione scolastica”.

Maturità 2020: mancano le commissioni

L’allarme arriva in particolare da 7 Regioni: Toscana, Veneto, Lazio, Marche, Puglia, Friuli Venezia Giulia e Piemonte. Qui  i dirigenti regionali sono stati costretti a fare un secondo appello per cercare disponibilità tra i colleghi. Nelle Marche la situazione è allarmante: mancano almeno 65 presidenti perché per 320 commissioni se ne sono presentati 255. Potrebbe essere necessario provvedere alla nomina d’ufficio per colmare la mancanza delle presidenze di commissione.