Maturità/2. Intanto i commissari esterni li pagano infanzia e I ciclo

Il ministro dell’istruzione Giannini non aveva forse fatto i conti con la petizione firmata da esperti e docenti contro la proposta di eliminare i commissari esterni alla prossima maturità e di risparmiare, in questo modo, 146 milioni di euro.

Era già tutto scritto nella bozza della proposta di legge di stabilità 2015, ma insieme alle proteste ha forse anche avuto un peso l’intenzione di evitare che apparisse come una mera azione di contenimento dei costi.

E i 146 milioni da risparmiare (e da utilizzare per il piano di assunzioni della Buona Scuola) che fine hanno fatto? Volatilizzato il risparmio, occorreva trovare un’alternativa equivalente.

Il Ministero dell’economia è stato chiaro: quei milioni, visto che dovranno servire alla scuola, li doveva trovare la Giannini all’interno del bilancio del suo ministero.

E il nuovo testo, quello definitivo, i soldi a carico del bilancio del ministero dell’istruzione li ha trovati: 30 milioni a carico della scuola dell’infanzia, 36 a carico della primaria e 17,6 a carico della secondaria di I grado. Insomma, tra infanzia e scuole del I ciclo la ‘tassa’ pro maturità arriva a 83,6 milioni; il resto lo dovrà mettere la secondaria di II grado con altri 54,8 milioni di euro.

Università e Ricerca aggiungono di tasca loro altri 6,4 milioni.

La soluzione di autofinanziamento del sistema d’istruzione è destinata a lasciare il segno, perché le spese della maturità le pagheranno soprattutto i settori che da quell’esame sono lontani anni luce.

Entrando nel dettaglio, ci si chiede ora quali capitoli di spesa saranno colpiti? Organici del personale? Servizi? Formazione?

Ne sapremo di più a gennaio, quando verranno presentate le norme per la Buona Scuola.