Materie maturità 2017: allo scientifico Matematica o Fisica?

A breve il MIUR dovrebbe comunicare la scelta delle discipline che saranno oggetto della seconda prova scritta per le diverse “maturità” degli esami di Stato 2017. La scelta è particolarmente attesa nel liceo scientifico, che è l’indirizzo di studi che ha più candidati, circa un quinto del totale. Per questo indirizzo la disciplina sarà la matematica o la fisica?

Dall’inizio dell’anno non si fa altro che discuterne sviluppando argomentazioni sia didattiche sia culturali a sostegno delle posizioni a favore dell’una o dell’altra delle due discipline, ma anche per prospettare soluzioni che consentano, in sede d’esame, la co-esistenza fruttuosa di entrambe. Il dibattito, ancora vivace, è stato anche originato dalle conferenze di sevizio organizzate dal MIUR che si sono tenute su base regionale con la partecipazione dei docenti interessati. Nelle conferenze di servizio è stato annunciato, per saggiarne l’eventuale reale possibilità, che quasi certamente la scelta per quest’anno sarebbe caduta sulla fisica. Sarà effettivamente così?

È indubbio che dopo quasi un secolo di matematica, la fisica come seconda prova scritta d’esame possa apparire una vera novità ma per taluni anche una scelta non al passo con i tempi, anzi in una certa misura in controtendenza rispetto alle attuali teorie pedagogiche che vedono l’educazione scientifica sempre di più interdisciplinare e legata alla realtà. È questo anche il parere espresso nel recente numero della rivista Periodico di Matematiche dal segretario nazionale della Mathesis, Michelangelo Di Stasio, che scrive: “Ancora Matematica o la novità della Fisica agli esami di maturità scientifica di giugno 2017? Un dilemma angosciante per docenti e maturandi, quanto inappagante nell’uno e nell’altro caso! Un antagonismo fastidioso, quanto inconsistente!..”.

La soluzione consiste, continuando nella linea dei cambiamenti degli ultimi anni, nell’assegnare prove con una presenza sempre più marcata di questioni di Fisica nei quesiti e, progressivamente, nei problemi. Qualcosa, cioè, di graduale, che non faccia gridare allo scandalo, non allarmi né disorienti, ma corrisponda sia al legame profondo tra le due discipline, sia alla crescente aspirazione alla “contestualizzazione”, sia al rispetto dello spirito interdisciplinare che è tra le poche cose chiare delle Indicazioni Nazionali. Come sottolinea Mathesis nella lettera aperta al Ministro (www.mathesisnazionale.it ): “E’ … decisamente rilevante, … l’importanza culturale e scientifica della questione che così posta è percepita quasi in un’ottica di antagonismo se non separazione tra Fisica e Matematica, una volta “sorelle” (la definizione è del Leopardi) e ciò in forte controtendenza rispetto all’integrazione dei saperi che è la vera sfida dell’educazione di oggi”.