Manovra/2. E quel silenzio assordante sulla franchigia per i dirigenti

Non compare in alcun emendamento, a nostra conoscenza, la proposta – avanzata da Tuttoscuola – di eliminare, o quanto meno ridurre, la franchigia che protegge da riduzioni lo stipendio dei dirigenti statali fino a 90 mila euro (mentre per il personale della scuola non c’è alcuna franchigia). Una misura che porterebbe nelle casse dello Stato 6,9 miliardi in tre anni (in caso di eliminazione della franchigia; la metà se la si dimezzasse, per esempio lasciandola solo per i redditi fino a 45 mila euro). Risorse che consentirebbero di ripianare i debiti delle scuole, pagare le supplenze, recuperare pienamente il 30% per la carriera e almeno una parte degli scatti di anzianità (30% e scatti valgono insieme 4,2 miliardi).

Il Governo, almeno finora, non ne fa menzione; non si ha notizia di emendamenti in questo senso da parte della maggioranza, ma neanche da parte dell’opposizione; i sindacati tacciono su questa proposta. Come mai?

Eppure sarebbe un intervento tecnicamente facile da realizzare, nella direzione dell’equità (si richiederebbe alla classe dirigente un sacrificio percentualmente simile a quello richiesto ad altre categorie). Certo, far digerire un taglio significativo e non solo “di facciata” (come è attualmente nella manovra) ai grand commis non deve essere semplice; e poi a quel punto ci si aspetterebbe che la franchigia fosse tolta anche ai parlamentari, quando si procederà alla riduzione dei loro stipendi, che i presidenti di Camera e Senato dovranno deliberare entro la fine dell’anno. Sarà mica per questo? Si sa, a pensar male si fa peccato, ma…