Manovra. C’era una volta il vicepreside

I sindacati dei dirigenti scolastici – soprattutto l’ANP (Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici e Alte Professionalità) e DiSAL (Dirigenti Scuole Autonome e Libere) – e l’associazione professionale Andis (Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici) hanno vivacemente protestato contro una delle norme tagliaspesa inserita a sorpresa nell’ultima manovra finanziaria, approvata a tambur battente dal Parlamento senza quelle fasi di dibattito e confronto che in passato avevano consentito di bloccare misure del genere: quella volta a ridurre sensibilmente il numero dei vicari del dirigente scolastico, gli storici “vicepresidi”, esonerati dal servizio scolastico.

In pratica vengono confermate le condizioni indicate nel Testo unico (D. Lgs. 297/1994) per ottenere l’esonero del vicario: 80 classi nella scuola primaria e dell’infanzia, 55 nella scuola secondaria di primo e secondo grado e negli istituti comprensivi, ma viene soppressa la norma contenuta nell’art. 3, comma 88, della legge n. 350/2003, che consentiva uno ‘sconto’ di un quinto delle classi per ottenere l’esonero e faceva scendere il numero di classi rispettivamente a 64 e 44. Ora bisognerà vedere le effettive ricadute della disposizione perché da una parte l’aumento del numero di allievi per classe farà diminuire il numero di queste ultime, mentre la generalizzazione degli istituti comprensivi lo farà aumentare, così come la perdita dell’autonomia per le scuole con un numero di alunni inferiore a 500 unità (ridotto a 300 in particolari circostanze).

Confidiamo che nel caso delle molte scuole (piccole o meno) affidate in reggenza a dirigenti scolastici in servizio presso altre istituzioni il calcolo delle classi venga fatto sul totale delle scuole, e non separatamente per ciascuna di esse.

Certo, l’insieme delle norme approvate tende ad aumentare la dimensione delle istituzioni scolastiche, e quindi la loro complessità organizzativa (secondo il presidente dell’Andis Iannaccone “determina una situazione al limite dell’ingestibilità”). Così il docente vicario, se esonerato dal servizio proprio in ragione dell’elevato numero di classi, sarà sempre più costretto ad affiancare il dirigente nelle mansioni organizzative, e perderà del tutto quelle funzioni di collegamento con gli insegnanti che in passato gli avevano consentito spesso di svolgere un rispettato ruolo di animatore della attività didattiche, di sperimentazione e di aggiornamento. Quando era il ‘vicepreside’…