Maestro unico/1. Tanto rumore per nulla?

Il modello del docente unico “viene sì indicato come modello da privilegiare nell’ambito delle possibili articolazioni del tempo-scuola, ma pur sempre ‘tenuto conto della richiesta delle famiglie e nel rispetto dell’autonomia scolastica’”.

Questo importante chiarimento è stato fornito dallo stesso Ministero alla Corte dei Conti, su precisa richiesta di quest’ultima, nel corso degli incontri svoltisi nelle scorse settimane, in preparazione della delibera di registrazione del regolamento di riordino del primo ciclo, in attuazione dell’art. 4 della legge 169/2008.

Nella delibera della scorsa settimana (n. 12/2009) la Corte riporta dunque tra virgolette, attribuendola ai rappresentanti del Miur, la sopra citata frase “tenuto conto della richiesta delle famiglie e nel rispetto dell’autonomia scolastica“, e ne deduce che “in sostanza l’indicazione del modello non avrebbe alcun carattere prescrittivo, lasciando piena  libertà alle scuole di strutturare orari e assetti didattico-organizzativi secondo la propria programmazione e valutazione“.

E’ vero che, forse per una estrema cautela, viene usato il condizionale (“avrebbe”), però dalla vicenda sembra emergere l’orientamento del Ministero a rendere meno rigida quell’interpretazione della norma sul cosiddetto maestro unico che tante proteste, anche clamorose, aveva suscitato.