Maestre violente, è possibile prevenire le violenze sui minori a scuola?

Purtroppo, ancora una volta, le cronache registrano violenze fisiche e psicologiche su bambini piccolissimi da parte di maestre di scuole dell’infanzia.

Come negli ultimi casi di Modena e di Pisa (c’è una certa somiglianza con altri casi simili recenti), le insegnanti violente sono persone piuttosto avanti negli anni e nella carriera professionale.

Oltre alla condanna per quei riprovevoli comportamenti che potrebbero segnare negativamente lo sviluppo della personalità di quei piccoli, ci si chiede cosa fare per prevenire quelle violenze.

Una risposta, complessivamente condivisibile, ci viene dalla responsabile nazionale del PD per l’infanzia e l’adolescenza, l’on. Vanna Iori. “Il comportamento della maestra d’asilo che è stata arrestata a Pavullo nel Frignano, nel modenese, perché accusata di aver maltrattato fisicamente e psicologicamente alcuni bambini durante l’orario scolastico – ha dichiarato la Iori – esige un intervento di allontanamento immediato, ma ancora una volta mette in luce la necessità di intervenire con urgenza sul fronte della qualità nella formazione professionale per evitare che persone inadeguate e impreparate possano entrare in contatto con i bambini”.

Episodi del genere rendono evidente la necessità di lavorare prioritariamente sulla formazione emotiva per apprendere a gestire le emozioni e i sentimenti nell’ambito del lavoro di cura educativa: in assenza di tutto ciò rischiamo che possano accadere fatti come quelli avvenuti a Pavullo nel Frignano”, prosegue la deputata del Pd.

In particolare la rabbia della maestra che si scatenava all’improvviso, anche di fronte a situazioni normali come la richiesta di un bambino di andare in bagno, se è sintomo di un disagio vissuto dall’insegnante, tuttavia, non può essere scaricato tra i banchi di scuola”.

È necessario verificare con l’assunzione in ruolo durante l’anno di prova, non solo le competenze disciplinari di chi entra a scuola ma anche i tratti significativi e attitudinali della persona.

Accertamenti e verifiche da effettuare anche nel corso della carriera, perché capita che il logoramento professionale, con il passare del tempo, si traduce in quel malessere chiamato burnout che fa male a chi ne soffre e alle persone con cui si entra in relazione.