Maestra inneggia a fascismo su Facebook, ‘era ricerca sociologica’

“Non sono fascista. La mia era una ricerca sociologica: volevo vedere quali erano le reazioni ad un argomento delicato come il fascismo”. Così Alessandra Pettorruso, l’insegnante della scuola primaria segnalata alla Polizia postale dall’assessorato regionale all’istruzione dopo la condivisione su Facebook di un post dalla pagina “Grazie a Dio sono fascista”.

Maestra precaria, con il contratto scaduto lo scorso 30 giugno, dopo un anno trascorso alla Elementare di Castellamonte, la docente si dice “stupita dalle reazioni suscitate da quel post”, anche se “la maggior parte delle persone sono state solidali e appoggiano la mia libertà di pensiero, anche nei confronti di argomenti che vengono oscurati”.

La maestra, residente a Rivarossa, piccolo Comune dell’alto Canavese, viste le polemiche suscitate dall’aver condiviso quel post, ha deciso in piena autonomia di oscurare temporaneamente il proprio profilo Facebook. L’esperimento provocatorio, in quanto a reazioni, si può dire riuscito: oltre alla presa di posizione dell’assessorato regionale, infatti, anche il Partito Democratico ha puntato il dito contro l’insegnante.