Lo strano caso del collaboratore scolastico, cieco per riscuotere l’invalidità

A scuola faceva le pulizie, sorvegliava i ragazzi e leggeva il giornale, ma per la Asl era una cieca totale. Così una donna di 51 anni si garantiva il doppio stipendio, aggiungendo pensione d’invalidità e assegno di accompagnamento al suo compenso come collaboratore scolastico in un istituto superiore di Empoli (Firenze). Scoperta dalla finanza, che per mascherarla ha effettuato anche riprese video, è finita ai domiciliari insieme con il marito con le accuse di truffa aggravata e falso materiale, in esecuzione di misura cautelare disposta dal giudice per le indagini preliminari.

Secondo quanto accertato, terminate le sue ore di lavoro a scuola, la donna si trasformava in cieca totale e simulava costantemente la sua patologia, facendosi accompagnare dal marito a braccetto in ogni occasione. L’uomo, 57 anni, disoccupato, la portava a fare la spesa e l’assisteva nel corso delle numerose visite mediche sostenute per ottenere la pensione d’invalidità. La truffa è stata smascherata quando la donna ha sostenuto una visita alla Asl per essere assunta dalla scuola a tempo indeterminato. Nell’occasione ha smesso di fingere per risultare idonea ai fini dell’assunzione. Il medico della Asl, notata la discrasia, ha segnalato i fatti alla guardia di finanza.

Incastrata dalle immagini delle telecamere nascoste piazzate nella scuola, che la riprendevano mentre leggeva il giornale e svolgeva le normali attività, la donna non si è arresa e in un primo tempo ha continuato a fingere anche al momento dell’arresto. Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, grazie alla falsa invalidità, certificata dalla Asl di Empoli nell’aprile del 2005, la donna ha ottenuto fino ad oggi dall’Inps la somma di 87.314 euro. Accertamenti sono in corso per stabilire un eventuale coinvolgimento del medico chirurgo che certificò la sua invalidità.

Sempre secondo quanto reso noto, alterando un certificato rilasciato dalla Asl di Empoli la donna avrebbe inoltre indotto i dirigenti scolastici di tre scuole di Empoli (presso cui ha prestato la sua attività lavorativa) a concederle permessi retribuiti, riconosciuti ai portatori di handicap, per un totale complessivo di 110 giorni.