Lo stallo dei Comitati di valutazione

Mancano i componenti esterni designati dagli Uffici Scolastici Regionali

Dall’inizio dell’anno scolastico successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore della presente legge, l’articolo 11 del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, è sostituito dal seguente:  «Art. 11 (Comitato per la valutazione dei docenti)…

Recita così il comma 129 sul nuovo Comitato di valutazione: dall’inizio dell’anno scolastico ecc. ecc. Un inizio avvenuto cinque mesi fa, ma in tutta Italia i Comitati non sono stati ancora insediati e, pertanto, non hanno ancora cominciato a discutere i criteri per premiare il merito dei docenti.

Sembrava che l’ostacolo per avviare il funzionamento dei Comitati dipendesse dalle resistenze dei collegi dei docenti nell’eleggere i propri rappresentanti all’interno dell’organismo, ma, dopo una fase di contrasto e di polemiche, in quasi tutte le istituzioni scolastiche l’elezione è avvenuta, se pur accompagnata da alcuni condizionamenti, così come, a seguire, anche i consigli d’istituto hanno provveduto quasi tutti ad esprimere le proprie rappresentanze.

Cosa manca, dunque, per passare finalmente alla costituzione del Comitato?

Manca il componente esterno individuato dall’ufficio scolastico regionale tra docenti, dirigenti scolastici e dirigenti tecnici.

Sembra che, per il momento, siano soltanto due (Lazio e Piemonte) gli Uffici scolastici regionali che hanno provveduto, non senza difficoltà, ad individuare il componente esterno, mentre gli altri USR incontrano difficoltà a completare l’elenco di questi membri esterni.

Il Miur già ai primi di novembre ’15 aveva richiesto agli UU.SS.RR. di provvedere con urgenza alle designazioni, ma, evidentemente dal dire al fare c’è di mezzo qualche ostacolo di troppo.

C’è ora il rischio concreto che i Comitati, finalmente insediati (?), definiscano i criteri ad anno scolastico ormai concluso. In questo modo, però, i docenti interessati non avrebbero modo di adeguarsi ai criteri, e i dirigenti non sarebbero nelle condizioni di osservare azioni e comportamenti meritevoli.   

L’ipotesi di soprassedere per quest’anno alla valutazione, come proposto da varie parti, sembra farsi sempre più concreta.