Libri di testo, l’on. Garagnani colpisce ancora

Il deputato di Forza Italia Fabio Garagnani ha dato nuovamente prova di solerzia e di iniziativa per mettere sotto controllo il sistema scolastico.
Dopo l’iniziativa bolognese, balzata qualche mese fa agli onori delle cronache, del “telefono amico della scuola”, con cui il parlamentare forzista chiedeva la segnalazione degli insegnanti che parlavano male in classe del premier Berlusconi, provocando polemiche tra le forze politiche e sindacali, Garagnani ha proposto in commissione parlamentare una risoluzione sui libri di storia che impegnerebbe il Governo a “far sì che nelle scuole di ogni ordine e grado l’insegnamento della storia, in particolare di quella contemporanea, si svolga secondo criteri oggettivi”. Quel che più ha sorpreso, se si considera il successivo evidente imbarazzo di molti esponenti della maggioranza, è che ha ottenuto l’approvazione della commissione Cultura di Montecitorio, provocando nuovamente polemiche su tutti i fronti.
Il ministro Giovanardi ha dichiarato, a nome del Governo, “irricevibile” la risoluzione parlamentare. Il sottosegretario dell’Istruzione Valentina Aprea, è rimasta indifferente e seccata. Il neo segretario dell’Udc Follini, l’ha considerata una “baggianata” e ha dichiarato: “che molti libri stridano con la realtà è un fatto.
Che la risoluzione strida con i principi costituzionali, è un altro fatto”. Anche AN ha preso le distanze.
Sconfessato? Nemmeno a pensarci. Si può essere certi che l’on. Garagnani, andato su tutte le furie dopo la secca risposta degli alleati di centro, e tutto preso dalla sua crociata moralistica contro il presunto malcostume diffuso dalla sinistra, colpirà ancora.