L’Emilia-Romagna prepara gli stati generali per la controriforma

L’autonomia scolastica come grimaldello per scardinare e sostituire la riforma del ministro Moratti. Sembra essere questo l’obiettivo della Regione Emilia-Romagna, che scende in campo con un’iniziativa clamorosa presentata dagli assessori all’istruzione, Mariangela Bastico, e alle politiche sociali, Gianluca Borghi.
L’azione progettata dalla Regione è in tre mosse. Primo: la consultazione del mondo della scuola, della formazione professionale, degli Enti locali e delle forze sociali per valutare una serie di “idee-guida” per la discussione.
Secondo: l’attivazione di stati generali della scuola emiliano-romagnola per costruire, con la reale partecipazione di tutti, la base per una legge regionale costruita nello spirito del nuovo Titolo V della Costituzione.
Terzo: l’approvazione di una legge regionale che dovrebbe prevedere, tra l´altro, l’obbligo scolastico sino a 15 anni, percorsi integrati tra scuola e formazione, assegni di studio per insegnanti.
L’obiettivo? Creare un’alternativa regionale alla riforma Moratti che sia solida in quanto condivisa e che assicuri la continuità dei percorsi formativi, la qualificazione degli insegnanti, la valorizzazione delle autonomie, l’investimento sui nidi e l’integrazione dei disabili.
Il sito www.scuolaer.it raccoglie proposte per quella che si annuncia come la contro-controriforma regionale.