L’edificio scolastico del futuro? Con la bioarchitettura

C’è chi propone di coinvolgere i privati: il sen. Giuseppe Valditara, responsabile scuola di AN ha chiesto al Governo di inserire in collegato alla Finanziaria 2003 la possibilità di affidare ai privati la costruzione degli edifici, la manutenzione e i servizi, nonché la gestione di mensa, palestra, laboratori, dietro un rateo annuo pagato dall’ente locale.
Ma indipendentemente dalle forme di finanziamento e di gestione, nella scuola del futuro un ruolo importante lo avrà l’architettura: l’edificio, secondo gli esperti, non sarà più un semplice contenitore della funzione didattica, ma un luogo simbolo dell’evoluzione educativa della società, adatto a coltivare nelle future generazioni una nuova sensibilità per le tematiche ambientali.
Per ottenere ciò sarà indispensabile curare in modo ottimale le forme, i colori, la luce, i materiali, la sicurezza, il risparmio energetico, realizzando quindi alcuni principi della bioarchitettura.
Un dossier pubblicato l’anno scorso dal mensile Tuttoscuola approfondisce questa tematica. E una scuola costruita secondo questi principi esiste già: è la scuola elementare di Cesate (MI), il cui ampliamento è stato progettato appunto in chiave bioecologica. Gli obiettivi principali hanno riguardato la scelta dei materiali, una maggior traspirabilità dell’involucro dell’edificio, il miglioramento dell’isolamento termico e acustico, il risparmio energetico (con aggiunta di pannelli solari), un miglioramento della qualità della luce e un uso appropriato dei colori e delle forme.
E poi, per un edificio “sano”, attenzione, oltre all’inquinamento esterno, a uno dei maggiori responsabili dell’inquinamento interno degli edifici scolastici: il radon, un gas radioattivo, incolore e inodore, emanato dal suolo e da terre o rocce impiegate come materiali da costruzione (cementi, graniti, tufi e laterizi).
Fin dalla scelta della localizzazione dell’edificio occorre quindi evitare terreni a rischio di radon. L’edificio deve essere costruito utilizzando materiali il più possibile naturali (blocchi di calcestruzzo alleggerito, blocchi di laterizio con granuli di perlite, legno lamellare) e a bassa emissione di inquinanti (intonaci in calce naturale, tinteggiatura con vernici a base di resine naturali, pavimenti in linoleum privo di amianto).