Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Le competenze all’esame di maturità, ancora una volta

 Il 2017 fu la volta del contemporaneo Caproni, con un’analisi del testo “Versicoli quasi ecologici proveniente  dalla raccolta Res Amissa , uscita nel 1991. Esattamente un anno dopo il copione si ripete, anche se con alcune differenze, con l’analisi del testo del “Giardino dei Finzi Contini”, pubblicato nel 1961 e fuori dalla maggior parte delle programmazioni delle scuole superiori italiane.

Il brano è senz’altro più noto, ma non così alla portata degli studenti, che aspettavano una traccia di Pirandello o di autori legati al primo novecento e che, al termine della prova hanno dichiarato in molti casi di non “aver fatto Bassani”, ma di averlo trovato accessibile.

Sembra dunque essere confermata la linea didattica che premia lo sviluppo delle competenze, a discapito della mera trasmissione di contenuti formali e standardizzati. Pur non conoscendo l’opera di Caproni lo scorso anno, e forse non avendo “rinfrescato” quella di Bassani quest’anno, gli studenti hanno di fatto dovuto trasferire le proprie conoscenze in un contesto ignoto, relativo appunto, a un testo forse non affrontato in classe. 

La didattica per competenze si sta diffondendo rapidamente nel primo ciclo, mentre maggiori sono le resistenze nelle scuole superiori. In particolare molti insegnanti temono che l’esame di Stato, ancora eccessivamente spostato sulla valutazione delle conoscenze, possa essere un ostacolo insormontabile per gli studenti abituati ad un’impostazione didattica differente.

In realtà sia i dati internazionali (la Finlandia è l’esempio più noto di una scuola completamente strutturata sullo sviluppo delle competenze), sia alcune buone pratiche nazionali, dimostrano che le cose non stanno così. 

Una buona didattica per competenze mette gli studenti di affrontare la complessità della realtà, fornendo loro gli strumenti per intervenire su di essa. Una conoscenza agita, dunque, in grado di sostenere lo studente nel difficile compito di analizzare e riflettere su un testo non conosciuto. Sembra dunque affievolirsi sempre di più la paura che un approccio innovativo alla didattica rende gli studenti meno allenati, meno pronti, aprendo scenari interessanti.

Dello stesso tenore le altre tracce proposte ai maturandi questa mattina. Un forte rimando alla Costituzione, insieme alle contraddizioni e alle opportunità della bioetica, senza dimenticare un tema di triste attualità, quello legato alle masse e al valore della propaganda.

Per anni una parte dei docenti ha considerato la didattica per competenze come qualcosa di lontano dalla tradizione scolastica italiana, qualcosa che promuove di più la creatività (come richiedeva la traccia dell’ambito economico) rispetto alle conoscenze disciplinare.

Col tempo abbiamo imparato che non è così. I nostri studenti ci chiedono di poter promuovere e sviluppare un sapere attuale, che pur affondando le radici nel passato e nella nostra storia, si affaccia sul futuro di una società sempre più complessa e che offre, oggi più di ieri, sempre meno punti di riferimento.

 

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